"L'esprit de notre temps" di Raoul Hausmann
Quale immagine meglio di questa per introdurmi nel blog.
L'opera in questione può sembrare un semplice rottame,un insieme di oggetti senza senso ma,guardando in profondità,si scorgono una miriade di significati nascosti adattabili ai primi del '900 come ai giorni nostri. La scultura,tra le prime nel suo genere,è definita "assemblage" (termine coniato intorno al 1954 da Jean Dubuffet e reso famoso nel 1961 dalla mostra "The Art of Assemblage"): ovvero un insieme di oggetti,per lo più extra-artistici,che,decontestualizzati dal loro uso quotidiano,vengono,appunto,assemblati per comunicare un messaggio particolare noto per la maggiore solo all'artista. Non è il caso de "L'esprit de notre temps".
Attraverso l'utilizzo di un metro da sarto,una cassa di orologio,un rullo tipografico,uno stampino e mediante il loro posizionamento sulla testa lignea di manichino (già di per sè solo di forma umana ma privo di spirito) l'artista attua una chiara e accanita critica contro la società a lui contemporanea. Le scoperte scientifiche contro le quali Hausmann si schiera sono ormai scontate,superate; ma l'ideale rimane quello: l'inseguire ideali superficiali,materiali che deviano l'uomo dall'esprimere creatività,sensibilità e amor proprio. Concetti che,credo concordiate, siano abbastanza vicini a noi giovani del XXI secolo.
Voto: 8/10
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3 commenti:
Finalmente si parla un pò d'arte.
Tra l'altro, è una teoria decisamente assodata, tutto viene da Duchamp e tutto torna a Duchamp.
Mi sto convincendo di questo.
"tutto viene da Duchamp e tutto torna a Duchamp"
ehm ehm, sento aria di Copyright non rispettato..
OOOOH anche post d'arte! ma io posso morire felice, ora!! *O*
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