domenica 31 gennaio 2010

Killed By The Bull - The Princess Rides The Bull Into Holy Hell


KOI

Genere: Horror-Punk/Folk-Punk/Hardcore

Raccomandato Se Vi Piace: Super Black Market, Ghost Town Trio, Psyched To Die

Un bel disco di horror-punk fatto come si deve non si vede tutti i giorni suvvia. Se aggiungiamo al fatto che il gruppo ha un gran bel monicker (Killed By The Bull), ha un ottimo titolo ("The Princess Rides The Bull Into Holy Hell"), ha un orribile copertina e bagna il suo disco di abbondanti dosi di folk e allo stesso tempo anche di una puria follia hardcore, quasi skramz (solo in alcuni urlati, vedasi "Ever Since I Prayed To Satan...") e che il sottoscritto sta per dargli un bel sette e mezzo su dieci, direi proprio che un ascolto va assolutamente regalato a questi giovanotti del New Jersey.

Voto:7,5/10

martedì 26 gennaio 2010

Boredoms - Super Roots 6




WEA Japan


Genere: Psychedelic/Space-Rock

Raccomandato Se Vi Piace: OOIOO, Acid Mothers Temple And The Melting Paraiso U.F.O.

No no, dai come si fa a definire musica questo sesto volume di “Super Roots” a cura di Boredoms?

Ok che io ho i pregiudizi nei confronti dei giapponesi e soprattutto di questo gruppo, ma qui siamo al delirio. Il nulla fatto musica, suoni a caso e cacofonia allo stato puro. Sono contento di non definirla musica.

Voto:1/10

lunedì 25 gennaio 2010

Julie Doiron - Woke Myself Up



Jagjaguwar/Endearing


Genere:Folk/Acoustic/Indie-Pop

Raccomandato Se Vi Piace: Scout Niblett, Tara Jane O’Neil, Mount Eerie, Belle And Sebastian,

Julie Doiron, ormai veterana della scena folk, ci regala un ennesimo bell’album intitolato “Woke Myself Up”, uscito nel 2007 per la Jagjaguwar. Per chi non lo sapesse, la dolce Julie, suona un folk semi-acustico condito da inserti molto dreamy che l’avvicinano alcune volte ad alcuni esempi del miglior indie-pop (Nina Nastasia, per citarne una) e che trasportano il disco in un universo parallelo, dove l’unica cosa che serve veramente è la capacità di saper rilassare e calmare, con canzoni mature e delicate, in modo da poter guardare dalla finestra durante una serata piovosa e sentirsi malinconici, sì, ma allo stesso tempo anche felici e protetti. Capacità che Julie Doiron possiede al 100%.

Voto:7,5/10

mercoledì 20 gennaio 2010

Barr - Summary



5Rue Christine


Genere:Indie/Spoken Word

Raccomandato Se Vi Piace: Xiu Xiu, Abe Vigoda, Bobby Birdman, Uochi Toki

Barr, nome d’arte di Brendan Fowler, californiano, è un progetto così indie snob che ti fa venire l’orticaria a parlarne ma che non riesci a smettere di ascoltarlo. Trattasi di puro e semplice spoken-word, vera e propria performance vocale in cui il caro Fowler, accompagnato da piano, batteria e basso, si racconta su tutti i fronti: il fatto è che con una cosa così semplice e (apparentemente) banale, come questa, dove vengono toccati parecchi argomenti (test di gravidanza su “Half Of Two Times Two”, ad esempio) si rimanga dapprima un po’ spiazzati, come a dire, “E’ uno scherzo?”, però più va avanti e più non riesci a non ascoltare ogni giorno l’incalzare ipnotico di una canzone come “The Song Is The Single” e lì, in quell’istante, ti accorgi che poi quest’album in mezzo a tutto quello che ascolti, non è assolutamente male…

Ma proprio per nulla.

Voto:7,5/10

sabato 16 gennaio 2010

Hot Cross - Risk Revival



Hope Division Records/Equal Vision Records
Genere: Screamo/Post-Hardcore

Raccomandato Se Vi Piace: Drive Like Jehu, Neil Perry, City Of Caterpillar, I Would Set Myself On Fire For You, Since By Man

Dalle ceneri dei Saetia, dei Neil Perry e altri grandiosi gruppi (tra cui Off Minor e Joshua Fit For Battle), nasce agli inizi del nuovo millennio il progetto Hot Cross, arrivato nel 2007 allo scioglimento prematuro dopo il tour per la promozione di “Risk Revival”, loro secondo album. Ed è un secondo album che lascia a bocca aperta per un buon 85%, e non poteva essere altrimenti dati i nomi presenti nel disco, prima su tutti l’inconfondibile voce di Billy Werner dei Saetia, che in questo lavoro degli Hot Cross è usata in maniera meno emotiva e più su uno stile post-hardcore/emo-core che ricorda da vicino i Drive Like Jehu, rievocati anche dalle chitarre pesanti e dagli intrecci armonici che creano ogni due per tre.
Un album a volte più dai temi sociali (“Turncoat Revolution”) che emozionali, anche se l’attacco di “Exits And Trails” è veramente un colpo alle coronarie, con il suo devastante incipit che assieme alla seguente “Turncoat Revolution” è senza ombra di dubbio, la punta di diamante del lavoro dei ragazzi di Philadelphia. Un insieme di chitarre che passa senza sosta dai passaggi infuriati tipicamente hardcore (“Kill The Name”, “Blame Truth”) alla malinconia totale degna del miglior screamo (“Fatefully”, “Resent Resist Rebuild”) toccando infine addirittura le corde di un emo-core che gioca con il punk, sulla scia di Samiam oppure Lifetime (“Cardiac Silence”, “Existence”). E’ un album di cui non so parlare, è un disco di cui sto imparando a godermi ogni singola nota. E spero facciate anche voi lo stesso.

Voto:8/10

venerdì 15 gennaio 2010

No One Goes Home - The New Era



Autoprodotto
Genere:Power-Pop/Pop-Punk

Raccomandato Se Vi Piace: Almost Remembered, Last Years’ Hero, Plain White T’S

Raramente mi è capitato di sentire un peggior disco d’esordio di power-pop Americano, quello proprio da college americano del 2005, permeato di quell’aria, siamo teenagers e noi spacchiamo e prendiamo tutte le meglio ragazze e comunque ci divertiamo ai party ma se stiamo a casa ci deprimiamo e pensiamo alla ragazza che c’ha spezzato il cuore, come questo. Probabilmente loro e gli Aspen It Is si contendono il premio peggior disco entrato nelle mie orecchie ed uscito senza passare dal via: meglio così, 60 megabyte in più nel pc.

Voto:2/10

mercoledì 13 gennaio 2010

Twisted Sister - Still Hungry



Drakkar Records/BMG


Genere:Hard Rock/Glam Rock

Raccomandato Se Vi Piace: W.A.S.P., Motley Crue, Skid Row, Poison, New York Dolls

Era il 1984 quando uscì sul mercato “Stay Hungry”, terzo album del quintetto glam Twisted Sister e triplo disco di platino. Era il 2004, vent’anni dopo precisi, quando uscì “Still Hungry”, versione registrata da capo e rimasterizzata con qualche bonus, per celebrare la reunion della band a tempo pieno. Che cosa c’è di diverso tra quell’album datato e questo? Beh, prima di tutto Dee Snider non ce la fa come nel disco originale, non arriva più a quegli acuti potenti, molto glam, che si trovavano nelle originali “I Wanna Rock” oppure “We’re Not Gonna Take It”, tanto per citare le più famose. Poi in questo disco trovate anche un paio di canzoni mai finite all’epoca di “Stay Hungry”, come “Never Say Never” e “Rock’n’Roll Saviors” e anche “Heroes Are Hard To Find” (datato 1998), un mid-tempo abbastanza conosciuto. “Ah e il disco originale?” vi starete chiedendo; niente paura. Vi basti solo leggere che è un capolavoro del glam metal anni 80, che ha vinto il triplo disco di platino, che riconoscerete pure voi le canzoni più famose e che comunque anche se non è il vostro genere gli 8 minuti e passa di “Horror Teria”, in un modo o nell’altro hanno dato un piccolo contributo allo sviluppo del metal.

Voto:7,5/10

lunedì 11 gennaio 2010

The Softlightes - Say No To Being Cool, Say Yes To Being Happy


Modular
Genere: Indie Rock/Indietronica/Indie Pop/Electro Pop

Raccomandato Se Vi Piace: The Incredible Moses Leroy, Matt & Kim, Sunny Day Sets Fire, Postal Service

Sarà che di solito, solo raramente, sono così incline a musica solare e zuccheroso, ma qui ho trovato solo cadaveri affogati nel miele e melassa e panna e zucchero a velo e zucchero filato e zollette di zucchero. Seguendo la falsa riga del titolo “Say No To Being Cool, Say Yes To Being Happy”, i The Softlightes (guidati dalla voce di The Incredible Moses Leroy) devono aver detto di sì troppo spesso, perché sono così felici e contenti, che tutto il disco sprizza gioia da tutti i pori. Ovviamente a parte dosi contenute e indiepoppamente perfette (“The Microwave Song”), il disco è troppo gioioso per raggiungere una sufficienza piena, anche se devo ammettere che, (logico) il loro genere lo sanno suonare discretamente bene. Da ascoltare se non volete togliervi la vita.

Voto:5,5/10

domenica 10 gennaio 2010

Psyopus - Our Puzzling Encounters Considered


Metal Blade
Genere:Math-core/Avantgarde Metalcore

Raccomandato Se Vi Piace: Car Bomb, Tony Danza Tap Dance Extravaganza, Ion Dissonance, The Number Twelve Looks Like You

Per prima cosa mi preme dire che se questo disco fosse uscito sotto il nome di Christopher Arp, o “Arpmandude”, oppure qualcosa collegato solo al chitarrista, il risultato sarebbe rimasto inalterato. C’è infatti da dire che il vero punto d’interesse di questo disco è l’effettiva bravura del chitarrista, il cui modo di suonare poco ortodosso ha attirato notevoli sponsor in campo chitarristico, per via delle sue doti tecniche che lo pongono tra i chitarristi più veloci in campo metal, piuttosto che il resto degli artisti (escluso il cantante che non ritengo bravo per nulla) che comunque fanno una buona impressione. Detto questo il cd possiede un eccessiva dose di casualità (“Insects”, “Happy Valentines Day”), dato che quasi ogni brano (ad eccezione della fantastica “Siobhanis Song”, che guarda caso è una piece creata esclusivamente da Arp) sembra stato scritto tanto per buttare giù qualcosa casualmente, tanto le cose a caso fanno tutte math. Errore grossolano il loro…

Voto:5/10

mercoledì 6 gennaio 2010

LoveHateHero - White Lies



Ferret Records


Genere: Screamo-Pop/Pop Punk

Raccomandato Se Vi Piace: I Am Ghost, Four Letter Lie, Blessthefall, Greeley Estates

“White Lies” è il classico album totalmente innocuo. Trattasi infatti di screamo-pop “banalmente volgarizzato” (condisco il termine di virgolette perché so benissimo che accostare volgarizzato a screamo-pop è un po’ antitetico) dal nuovo pop-punk stile All Time Low et similia, che se per un gruppo al debutto, un accostamento del genere è quanto di più simile alle unghie sulla lavagna (vedi Four Letter Lie), quello creato dai Lovehatehero (al secondo lavoro qui, dopo il buon “Just Breathe”) è un disco assolutamente gradevole, dove più di una canzone potrebbe rimanervi in mente per tutta la giornata (“Amity”, “Red Dress”, “Of Sound And Fury”). Un disco quindi finto alternativo con la scritta POP marchiata a freddo sul retro del cd. Ma alla fine che ci importa, lunga vita al poserismo che almeno ci fa sorridere.

Voto:6,5/10