martedì 29 dicembre 2009

Portugal, The Man - It's Complicated Being A Wizard



Public Music Records


Genere: Experimental
Raccomandato Se Vi Piace: The Mars Volta, As Tall As Lions, The Sound Of Animals Fighting

A parte la stranezza del contenuto di questo EP, non è che mi ci sia strappato i capelli per i Portugal, The Man. Nemmeno per gli Anatomy Of A Ghost, tanto per intenderci, dalle cui ceneri è nato questo progetto. Dedicato alla sperimentazione più becera e più proggy, questo “It’s Complicated Being A Wizard” intriga per i ventitre minuti della prima traccia omonima (ventitre esatti, per omaggiare il famosissimo numero 23 degli Washington Wizards, Michael Jordan), che poi si snodano di nuovo in formato canzone singola per altri 9 pezzi: così facendo, la traccia numero 2 “Opal Magic” altro non è che la prima parte della canzone intera “It’s Complicated Being A Wizard” e la traccia numero 3 è la seconda parte, e così via...
Pretty useless, uh?

Comunque, se volete provare qualcosa di diverso, date un ascolto ai Portugal, The Man, potreste trovare un nuovo gruppo da approfondire.

Voto:5,5/10

lunedì 14 dicembre 2009

Rafter - Music For Total Chickens




Ashtmatic Kitty


Genere: Indie-pop

Raccomandato Se Vi Piace: Bunky, Shapes And Sizes, Half-Handed Cloud

E’ bello scaricare dei dischi che pensi di sfottere in tutto e per tutto e invece ricrederti e trovare il tutto decisamente gradevole. E’ il caso di Rafter, pseudonimo di Rafter Roberts, il quale su “Music For Total Chickens” ha deciso di buttare su una tonnellata (18 canzoni) di indie-pop per un disco che risulta fresco e solare per la maggior parte della durata. E’ il lavoro di una one-man band che predilige l’uso di canzoni corte e d’effetto (“Hope”) alternate ad altre di più lunga durata e dall’aspetto più elettronico che convincono un pilino di meno rispetto alle altre (“Unassailable”): tutto questo crea un lavoro carino ma per certi versi ostico, una sorta di indie-pop cervellotico e con molti fronzoli. Dedicato a chi predilige un approccio più sperimentale al genere.
Voto: 6/10

Smoke Or Fire - This Sinking Ship


Fat Wreck Chords

Genere: Emo-Punk/Pop-Punk/Hardcore Melodico

Raccomandato Se Vi Piace: Latterman, The Falcon, The Lawrence Arms, The Loved Ones

Devo dire che comunque la Fat Wreck sta ancora reggendo bene il periodo di effettivo calo totale di interesse nei confronti del punk, soprattutto quello melodico, solare e californiano che ha contribuito a creare l’etichetta di Fat Mike. Oltre alle cariatidi solite come NOFX, Lagwagon e Strung Out (i quali continuano a sfornare album sempre migliori) troviamo nel roster anche dei (quasi) ragazzini come gli Smoke Or Fire, conosciuti già come Jericho e Jericho RVA, che con questo “This Sinking Ship” sono giunti al secondo album con il nuovo monicker e sull’etichetta più importante per questo genere musicale (la Epitaph con l’apertura totale, non va nemmeno più contata). Il lavoro si lascia ascoltare abbastanza gradevolmente, lasciando praticamente intatta la formula di melodia e ruvidezza che li hanno portati, con il precedente “Above The City”, a farsi conoscere dalle riviste di settore e dai fan di genere in particolare ma senza aggiungere nulla di nuovo o di particolarmente innovativo in questo campo specifico. C’è però da dire che canzoni come “The Patty Hearst Syndrome”, “Life Imitating Arts” e “Cars” hanno un loro, efficacissimo, perché. Come ascolto molto easy, direi che è perfetto.
Voto:6,5/10

sabato 12 dicembre 2009

Times New Viking - Present The Pasley Reich


Stillbreeze




Genere: Noise-Pop/Lo-fi Indie



Raccomandato Se Vi Piace: Vivian Girls, No Age



Io dico, non è che sono stretto di vedute, ma il noise non riesco a digerirlo. Nemmeno quando è così spruzzato di pop che in alcuni momenti risulta abbastanza carino (“Allegory Gets Me Hot!”). Peccato per l’effetto totalmente lo-fi (non riesco a trovare del bello nella registrazione sporca ricercata di proposito) che rende la maggior parte delle canzoni inascoltabile o, nel migliore dei casi, un pastrocchio strano che ad alcuni folli può piacere. O agli indie snob, i quali si crogioleranno nella gioia, sapendo che solo loro e loro soltanto riescono a sentire questa roba.



Voto:3,5/10

mercoledì 9 dicembre 2009

The Photo Atlas - No, Not Me, Never



Stolen Transmission Records




Genere:Indie



Raccomandato Se Vi Piace: Moros Eros, The Styles, Maxeen



Io ho provato a farmi piacere questi Photo Atlas, band definita un po’ dappertutto come una ventata d’aria fresca nel panorama pop-punk americano. Come il discorso era valido per i Moros Eros (che trovate qui), questi giovanotti di Denver provano ad imbastardire l’indie rock più cockney con un attitudine quasi pop-punk/power-pop (ricordano quasi i Maxeen) più americana. Risultato: un fallimento più grande rispetto ai Moros Eros e un cd con 10 tracce tutte identiche. Troppo poco per una sufficienza.



Voto:4/10

venerdì 4 dicembre 2009

500 giorni insieme

500 giorni insieme è un film che non sarei mai andata a vedere se non avessi guardato attentamente la locandina: regia di Marc Webb, uno dei miei registi di videoclip preferiti (oserei dire il migliore dopo Sophie Muller). Basti nominare Waiting dei Green Day, American Girls dei Counting Crows, Ocean Avenue degli Yellowcard, Breaking The Broken degli Sparta, Helena dei My Chemical Romance, All That I've Got dei The Used e molto altro...insomma, magari non lo sapevamo, ma tutti siamo stati innamorati di un suo videoclip.
Quest'anno debutta col suo primo lungometraggio, 500 days of Summer...e sapendo che la protagonista è una bella ragazza (tra l'altro assomiglia un pò a Katy Perry) di nome Summer, ci sarebbe da prendere chi ha tradotto così il titolo e fargli un clistere di acido e chiodi.

Onestamente, non è un film da vedere ASSOLUTAMENTE, niente di particolarmente eclatante o edificante. Insomma, è pur sempre una commedia romantica. Ma è ben fatta, cioè, non è il classico film Hugh Grant-Sandra Bullock che puntualmente spunta nelle sale sotto le feste. E' più reale (se così si può dire), direi anche dolce ma non melenso.

La trama è semplice: Tom (che assomiglia ad un Russell Crowe, più giovane, più indie e meno incazzato) vive tranquillo, ha il suo bel lavoro e niente lo turba particolarmente. Finchè non arriva una collega nuova, Summer (che mi rifiuterò di chiamare Sole, come nella pessima traduzione), e lui si innamora perdutamente.
La struttura del tempo è particolare: non segue un ordine, ma si salta da un giorno all'altro, se ne saltano cinquanta, poi si tornano indietro. Tutto risulta comunque comprensibile, visto che si capisce subito che più ci si avvicina al "giorno 500" più le cose peggiorano.

Inutile dire che la regia e la fotografia sono le caratteristiche migliori di questo film.

Unica pecca: finale di merda. Se amerete Webb per tutta la durata del film, negli ultimi dieci minuti vorreste salire nella sala del proiettore, sfilare la pellicola dalla pizza e usarla per strozzarlo.
Però direi che vale la pena di vederlo, è raro trovare un film dolce ma non melenso oggi.

voto: 6,5 - 7/10

original trailer: qui.
trailer in itagliano: qui.