domenica 31 maggio 2009

Maria Taylor - Lynn Teether Flower

Saddle Creek Records
Genere: Pop-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: Azure Ray, Bright Eyes, Green Pitch, Orenda Fink, Rilo Kiley, Tilly And The Wall
La voce di Maria Taylor è sempre inconfondibile: è sua infatti, la voce femminile che ha conquistato il sottoscritto sul disco natalizio di Bright Eyes, delicata, eterea ed emozionante come poche altre. Peccato che su questo disco, i momenti per emozionarmi non si possono trovare in tutto l’album, ma almeno ci sono. Parte bene il disco con “A Good Start” (titolo azzeccato tra l’altro), pop-rock catchy che ti fa ben sperare per tutto il disco,segue poi il folk malinconico di “Clean Getaway” e ancora l’indie-pop sognante di “Smile And Wave” poi da qui il disco perde un po’ di freschezza (intendiamoci, per nulla brutte canzoni), fino ad “Irish Goodbye”, che colpisce per il confronto tra la base elettronica curata da Rig e la sua candida voce. Sul finire del disco, troviamo altre due canzoni degne di nota: “The Ballad Of Sean Foley”, un country folk abbastanza ritmato ed arricchito dal suono del pianoforte e la bellissima “Lost Time”, delicata e romantica, l’ideale per una ninna nanna. Vale decisamente l’ascolto.
Voto:7/10

Sole Sole Sole....Solange???



Dopo un discone recensito da Valerio mi sembra giusto non far mancare anche la parte nefanda di questo sito, proponendo questa perla musicale del celeberrimo chiromante Solange.
Il buon mago dimostra il suo eclettico talento in questo video musicale di una sua canzone (vorrei sapere chi ha avuto il coraggio di scriverne la musica), l'espressività di Solange è sempre contraddistinta dalle sue graziose mosse che ne contraddistinguono la sua proverbiale virilità, mentre il testo è quanto di più bambinesco e spensierato si possa sentire, un inno all'estate insomma che mi sembra giusto proporre visto che siamo alle porte della stessa, sperando che questa canzone, anche se del 2007, possa diventare la nuova hit dell'estate.

venerdì 29 maggio 2009

Resurrection Mary

Genere: Horror, Paranormale, Leggenda metropolitana
Recensione atipica perchè non ho voglia di farne una decente, ciononostante l'idea è resa efficacemente.
(i rispettivi interlocutori sono la sottoscritta e Valerio)

Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
ma che hai fatto oggi pomeriggio?
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
ho visto un film pseudo-horror terrificante
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
che film?
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
resurrection mary
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
brutta fotografia
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
effetti speciali fatti pressappoco con la torcia e power point
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
musiche fuori luogo oltretutto messe assolutamente a casaccio
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
sto vedendo sul trailer
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
vabbè ma è una specie di film indipendente
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
trama incoerente e ridicola, specie i due poliziotti che indagano sugli omicidi
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
no, tu non capisci è fastidioso per quanto è stupido; dico quattro omicidi
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
solo perchè erano più o meno tutti amici suoi, senza un movente, ne uno straccio di prova o testimonianza, vedi sti due polizziotti che bistrattano il protagonista con frasi minacciose tipo"ragazzino non fare il furbo, tu conoscevi tutte le vittime e ora sono morte, la prova schiacciante della tua colpevolezza..confessa!!"
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
e tu fai tipo " eh? ma perchè?"
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
e la cosa più bella è alla fine: nel cimitero lo stesso poliziotto del "confessa piccolo bastardo o ti renderò la vita un'inferno", dopo aver assistito imperterrito ad una lotta tra fantasmi amanti, aver visto uno dei due fulminare l'altro, uccidendolo, (un fantasma eh..), baciare poi il ragazzino confessandogli di amarlo appena prima di tramutarsi in una vecchia ottuagenaria e scomparire, dunque egli oramai giustamente persuaso dalla incontestabile innocenza del ragazzino, va da lui e con tono affettuosamente contrito afferma "tranquillo è tutto apposto, sei freddo, vuoi il giaccone? andrà tutto bene"
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
e tu: "eh????ma come??"

.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
massuvvia-.-
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
ahahahah
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
vabbè era un classico film da "stasera stiamo a casa mia"
Love's the funeral of hearts and an ode for cruelty. scrive:
e mettiamo un filmaccio così per ridere
.the snow is coming down and down, something like a little tear. scrive:
già peccato che era pomeriggio..

Voto: morto che parla..

giovedì 28 maggio 2009

Explosions In The Sky - All Of A Sudden I Miss Everyone

Temporary Residence Limited
Genere: Post-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: Godspeed You! Black Emperor, This Will Destroy You, Mogwai, God Is An Astronaut, Do Make Say Think

Questo disco io lo riascolterò mentre viaggerò alle cinque e mezzo di mattina, in autunno, percorrendo una strada costiera sull’Atlantico, probabilmente in Bretagna od in Cornovaglia. Sovrastando enormi scogliere e una riottosa acqua che si infrange contro di esse al suono di “The Birth And The Death Of Day”, andrò avanti tutti i 55 minuti, vedendo l’atmosfera che si schiarisce e piano piano si illumina di quel rosato vacuo che è l’alba, tra momenti di quiete ed esplosioni (scusate il gioco di parole) sonore, tanto melodiche quanto estremamente emotive, fino a che non mi fermerò alla fine della strada ad ammirare l’alba sotto le note di “So Long, Lonesome”. E sarà bellissimo.
Voto:9/10

mercoledì 27 maggio 2009

Mister Zabottino : Parte 1



Voglio presentarvi oggi questo personaggione, noto alle cronache come "Mister Zabottino", sedicente mago pranoterapeuta con un passato da pizzaiolo.
Se già le premesse sono imbarazzanti, ne è tanto peggio il seguito infatti il nostro Zabottino è stato già più volte presente anche nella prima edizione di mai dire TV del 1991, ma è grazie a questi video dell'onnipotente Caterone, che li ha pubblicati per il nostro ludibrio, che godiamo appieno delle sue performance televisive su rete 1 Faenza.
Il mago difatti crede di essere perseguitato da un "gomblotto" da parte di un gruppo di maldicenti che si diverte alle sue spalle con scherzi telefonici a dire il vero piuttosto banali, ma sono le reazioni del nostro Faenzino Zabottino che fanno sbellicare, infatti egli risponde e tiene testa ai suoi aguzzini in tutti i modi possibili, inscenando pure un "rintracciamento delle chiamate della Sip".
Questa è solo la prima parte delle sue performance sul tubo catodico, a presto le prossime puntate e ringraziate tutti Caterone!

lunedì 25 maggio 2009

Big Business - Here Comes The Waterworks

Hydra Head
Genere: Sludge/Post-Rock/Stoner/Doom
Raccomandato Se Vi Piace: Melvins, Torche, Karp, High On Fire
Possibile che di questo secondo lavoro dei Big Business non abbia capito nulla, ma a me non ha veramente detto nulla. Sì ok, è ben costruito, uno sludge-stoner di buona fattura, che parte dai Melvins e finisce ai Karp, un tipico disco della nuova Hydra Head, con qualche buona canzone (“Just As The Day Was Dawning”, “Grounds For Divorce, “Start Your Digging”) ma che a me alla fin fine non ha detto nulla (come l’album dei Zozobra, ingiustamente (l’ho capito appena l’ho rimesso su dopo un mese) osannato da me, su queste pagine).Poi vedete voi.
Voto:6/10

sabato 23 maggio 2009

Impious - Holy Murder Masquerade

Metal Blade Records

Genere: Death Metal

Raccomandato Se Vi Piace: Soilwork, Year Of Desolation, Carnal Forge, Centinex, This Ending

Lo sapete benissimo: di solito tendo a bistrattare male gli album metal, a picchiarli moralmente, come se fossero cose su cui è naturale sfogare le proprie abiette pulsioni. Questo album invece non lo tratterò male: “Holy Murder Masquerade” è un bel disco di melodic death metal svedese e, cosa bella, è un concept. Trattandosi di death metal mai mi sarei aspettato un concept, anche perché non pensavo che i death metallers, andassero oltre ai clichè di teschi, dolore, sofferenza e growl casuali. A quanto so, il concept del disco viene esplorato particolarmente anche nel dettagliato booklet, dove un fumetto continua a spiegare al meglio la storia raccontata nelle dieci tracce del disco (inframmezzate anche da piccoli dialoghi tra un pezzo e l’altro). Pezzi ben costruiti, tecnica impeccabile, growl che calzano alla perfezione, stacchi ben congegnati e riff trashy. Cosa vuol dire questo? Acquisto/Scaricamento obbligato per ogni metallaro che si rispetti, ovvio. Garantisce The Guilty Agenda.

Voto:7/10

Green Pitch - Ace Of Hearts

Funzalo Records/Rykodisc

Genere:Indie-Pop
Raccomandato Se Vi Piace: Maximilian Hecker, Agnes Kain, The Tiny, Pale Sunday, Mus

Due cose mi hanno colpito particolarmente di questo disco. In primis, la dolcezza della voce della cantante Rex Garfield, che ricorda molto una Bjork sognante o la cantante dei The Tiny, nei momenti più teneri, ed è decisamente il punto di forza dell’album. La seconda ed ultima cosa sono i testi, decisamente agrodolci, influenzati soprattutto dalla condizione di Rex, costretta sulla sedia a rotelle perché cadde da una scala ad Amsterdam (“In Amsterdam” infatti ricorda quei momenti) per gravi danni alla spina dorsale. Per il resto è un album decisamente orecchiabile, lento ed etereo che ha i suoi momenti di grande impatto e forza in “Slow Down”, “No Further Vision” e “Going South”. Da provare.
Voto:6/10

venerdì 22 maggio 2009

Carmelo Bene contro tutti



Carmelo Bene è da capire, mai abbastanza compianto, anarchico e ribelle, in questa puntata del Maurizio Costanzo Show del 1994 spara a zero su tutto, la mediocrità, la stampa, la libertà, lo stato, il paese...tutto quanto viene riletto nella chiave filosofica-assurda di Carmelo Bene.
Gli vengono poste domande da giornalisti rinomati (storico il primo dialogo con il giornalista dell'unità, scusate non mi viene in mente il nome) e le sue risposte sono incredibili, bisogna ascoltare e pensare, nessuno riesce e riuscirà ad esssere al suo pari, del suo saper distruggere l'intero mondo e rileggerlo nel caos.
Capolavoro.

giovedì 21 maggio 2009

Scars Of Tomorrow - The Failure In Drowning

Victory Records
Genere: Metalcore
Raccomandato Se Vi Piace: Sinai Beach, Nodes Of Ranvier, Martyr AD, A Perfect Murder, The Autumn Offering, Symphony In Peril
Dio mio.
Torno a riascoltare un pò di metalcore, tanto per scoprire che di nuovo, il metalcore della Victory è ancora una totale merda.
A parte che non ricordavo che gli Scars Of Tomorrow fossero così piatti, scialbi ed anonimi, tanto che la batteria (che per una band metalcore fa la sua porca figura ed ha un ruolo di primissimo piano) è la cosa più registrata e suonata male, che io abbia mai sentito da un po’ di anni a questa parte, ma poi dico io, Tony Brummel, che cosa ti ostini a presentare band come queste? Sì lo so che hai soldi da buttare e da spendere su tantissimi gruppi, ma proprio sugli Scars Of Tomorrow devi farlo? Ascoltabili giusto un paio di canzoni (“The Failure In Drowning” e “Face Plastered In Black”), scaricate questo e con il resto fateci un rito pagano per invocare un combattimento senza esclusioni di colpi, in scala 1:5, tra Allah e Mago Merlino. Di sicuro è più redditizio.

Voto:1,5/10

mercoledì 20 maggio 2009

Anche l'esorcista era ottomano



I turchi sono sempre i soliti burloni, non fece in tempo a uscire l'esorcista in America ed ecco che pronti e lesti i turchi controbattono da Istambul con questo remake.
Scoccia usare la parola "remake" quando si tratta di riletture turche sempre molto più audaci degli originali d'oltroceano, ma bisogna dare atto che in questo caso il film rifatto dai turchi rispecchia molto l'originale, o meglio, la sequenza delle scene è quantomeno rispettata a grandi linee.
Bisogna sempre ricordarsi però che di remake turco si parla ed infatti le lacune tecniche sono estreme, come lo stupendo idolo babilonese Pazuzu che viene stravolto nella versione turca e diventa una specie di Gozzilla impagliato, passando per il make-up della bambina posseduta e gli effetti speciali di levitazione e giramento di testa che fanno gridare al miracolo.
La tecnica tipica del montaggio serrato è assente mentre non si può fare a meno di notare l'uso smodato in alcune scene della pellicola sovraesposta che regala scene di un giallo/verde acceso che vi corroderanno la retina.
Avete inoltre la spettacolare occasione di gustarvi questa chicca ottomana interamente su youtube e quindi evitando la fatica del download, oltretutto abbiamo pure i sottotitoli in inglese che ci consentono di apprezzare la trama fino in fondo.
Insomma, questo Seytan, remake turco dell'Esorcista riprende il filone dell'originale e lo sorpassa, come sempre accade per i film turchi, grazie all'uso delle migliori tecniche registiche e montaggistiche made in Ankara, peccato per la mancanza del montaggio fulmineo ma le scene cardine vi ripagheranno di tutto e ben oltre!

Voto: 7,5

martedì 19 maggio 2009

Mafia Vs Ninja





Non voglio dilungarmi quando si tratta di capolavori di cinematografia di questo calibro, la storia che viene proposta è un incredibile scannamento tra mafia e ninja, in un susseguirsi di scontri la cui matrice comune è un'assurdità sempre crescente, fino a questo che vi propongo che è lo scontro finale (tranquilli non vi brucia niente di tutto il resto del film).
Vediamo in questa scena ninja che usano tecniche incredibili, si trasformano in sterpaglia e vagano per il campo di battaglia come pantegane impazzite, per poi passare a tecniche di teletrasporto impreziosite dal montaggio millimetrico, per poi passare a una battaglia senza esclusione di colpi nel quale il protagonista utilizza un bamboo ulivo della consistenza del tungsteno, infatti riesce a ribattere i colpi dei ninja che usano katane; conclude lo scontro una scena tra un ninja viola e uno scugnizzo con tanto di coppola che purtroppo verrà tranciata.
Procuratevelo, è un capolavoro mondiale, anche questo abbastanza rintracciabile su eMule & affini.

Voto: 8,0

lunedì 18 maggio 2009

The Frames - The Cost

Anti
Genere: Pop-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: The Fray, Starsailor, Coldplay, The Swell Season, Juniper, Damien Rice

Sarà perché sono ancora in stato fomento, dopo aver visto il film indipendente Once (di cui, all’interno di “The Cost”, è possibile trovare ben due tracce, “Falling Slowly” e “When Your Mind’s Made Up”), ma a me questo cd dei The Frames, la band di Glen Hansard (voce e attore protagonista nel film) non mi ha assolutamente deluso, anzi. Conosciuti fuori dall’Irlanda come il più nascosto segreto della verde terra, i Frames ne approfittano per cavalcare l’onda del successo del film (d’altronde, la delicatissima “Falling Slowly” ha addirittura vinto l’oscar come miglior canzone) e tirano fuori dal cappello un album con dieci canzoni, una più deliziosa dell’altra. Si passa dalla delicata (e citata ben due volte, “Falling Slowly”), alla conclusiva “Bad Bone”, passando per la bella “Rise” e “People Get Ready”, nelle quali si respira quel nonsochè di aria irlandese, che mi fa venire il buonumore nella sua quasi nostalgia. Per tutti quelli che non sanno cosa regalare alla propria ragazza, il giorno dell’anniversario.
Voto:8/10

Numa Numa iei...



Continua il nostro tour fra il nefando trash mondiale, questa volta ci trasferiamo in Francia dove facciamo la conoscenza di questo sconosciuto che ha avuto la splendida idea di filmarsi in condizioni probabilmente alterate dall'uso massiccio di droghe, o meglio, questo è quello che la rete spera perchè se fosse normale l'Europa intera ne avrebbe di che preoccuparsi.
Cosa trovate quindi in questo video? Bè il tutto inizia con il nostro disk jockey post-moderno che balla sulle note della famosa canzone disco Dragostea Din Tei, sin dalle prime battute il nostro amico francese mostra un'abilità nella danza e una grazia delle movenze a cavallo tra Don Lurio e Fred Astaire. Si continua poi con altre due canzoni in tedesco nel quale il nostro idolo pensa bene di raddoppiare la velocità di riproduzione del vinile creando così balli vorticosi, che raggiungono la summa a 30 secondi dalla fine quando, rimosso il vinile, il mitico francese incomincia una versione a cappella dell'introduttiva Dragostea, utilizzando il vinile come tamburello E NON SOLO....non voglio rovinarvi la sopresa del finale, sappiate solo che è un mese che guardo questo video e ogni volta cado dalla sedia dalle risate. Cult.

domenica 17 maggio 2009

Tunak Tunak!



Prosegue il nostro viaggio tra la stupenda monnezza internettiana, e quale paese meglio dell'India poteva rappresentare la monnezza?
Siamo al cospetto di un idolo indiano (non sto scherzando a quanto pare è molto famoso) tale Daler Mehndi che ci regala questo video ipnotico di musica indiana decisamente accattivante; quello che rende epico questo video sono le coreografie ardite del nostro cantante il quale ci propone improbabili mosse con le dita e balletti che nemmeno il miglior Garrison s'era mai sognato. Altro punto forte del video sono gli effetti speciali indiani, infatti il nostro Daler si sdoppia in numerose copie di se stesso (come se uno non fosse già abbastanza) e si scompone negli elementi acqua, aria, fuoco, terra in un tripudio di effetti speciali realizzati con photoshop 7.0.
Ma bando alle ciance, premete play e lasciatevi travolgere dal ritmo e ballate anche voi!Tunak Tunak Tunak Tunak Tun Da Da Da...

sabato 16 maggio 2009

Conflict - Standard Issue II: 88 - 94

SOS Records
Genere: Anarcho-Punk
Raccomandato Se Vi Piace: Crass, Rudimentary Peni, Aus Rotten, Flux Of Pink Indians

Il disco migliore per cominciare a conoscere il mondo dei Conflict e dell’anarcho-punk in generale. “Standard Issue II: 88-94” altro non è che una compilation del periodo compreso tra il 1988 e il 1994 che contiene tracce già edite su album come “Final Conflict” o “Against All Odds”, il tutto però rimasterizzato nel 1996 da Colin Jerwood. Il resto lo sapete tutti; anarcho-punk che ha passato i suoi tempi migliori negli anni 80 e che può esaltare in qualche frangente (“A Message To Who”, il reggae di “These Things Take Time”).
Voto:6,5/10

Cosa ha in serbo la Serbia?



Nessuno lo direbbe ma sembra che in Serbia ci sia una scena rap/hip-hop in fermento, ne è un chiaro esempio questo Bvana, rapper serbo che ci presenta questo video filmato quasi interamente con un obiettivo fisheye per enfatizzare le movenze e le tipiche spacconate rap, come fumarsi un bel cannone (o drum?).
Filmato nella più ridente periferia serba, il nostro idolo rap scorrazza per la città, se osiamo chiamarla tale, compiendo gesta epiche, come nell'incipit in cui si dà una bella rimescolata alle parti basse; il nostro è idolatrato dalle nuove generazioni di bambini serbi con giocattoli in plastica made in Chernobil che non perdono occasione per dargli il cinque.
Perchè mai ascoltare questa canzone e visionare questo video? i motivi non li so, però non è abbastanza appagante ascoltare qualcosa di cui non capisci una virgola e sapere che dall'altra parte dell'Adriatico c'è chi ci regala queste perle musicali?

venerdì 15 maggio 2009

Secondhand Serenade - Awake

Warner/Glassnote Records
Genere: Acoustic
Raccomandato Se Vi Piace: Dashboard Confessional, The Spill Canvas, tutti i clichè della scena “emo”

Sapevo che il momento dei cd brutti della stagione sarebbe arrivato.E questo è ciò di peggio mi potesse capitare sottobraccio.
Sì, lo so che poverino, Secondhand Serenade (vero nome, John Vesely) non c’entra molto, dato che le canzoni altro non sono che le serenate (qui si spiega il monicker) che ha scritto per la moglie e che quindi sono la cosa più detestabilmente melensa della Terra, però c’è un limite a tutto.
A parte sentire in più di una canzone frasi come “I was born to tell you I love you” o “I need you” vari, che potrebbero condire ampiamente il corollario di frasi fatte di una Smemoranda adolescenziale, vedere questo ragazzone di 28 anni idolatrato dai ragazzini, come il vero cantautore emo, no, non ci sto.
Non si chiama Christopher Ender Carrabba.
Non si chiama Jonah Matranga.
Non si chiama Mike Kinsella.

Si chiama John Vesely.
Ed è più letale dei tre qui sopra.Se non altro, il magnifico trio, non scrive canzoni così anonime e bubblegum che al sesto ascolto ti convincono a dire “…Vabbè però non è proprio malissimo…”.Da evitare, come la peste, per non rimanere invischiati nel nulla cosmico che è la scena “emo” per un adolescente standard.
Voto:2/10

Cider - They Are The Enemy

Painkiller
Genere: Hardcore-Punk

Raccomandato Se Vi Piace: Black Sheep Squadron, Massappeal, Fit For Abuse

“Fuck you, vaffanculo brutta puttana, vaffanculo”.
Questo è tutto ciò serve ricordare di questo disco: band di nicchia della scena hardcore di Orlando, con membri di Integrity, questo è un assemblamento di roba varia sparsa dappertutto negli anni passati. Ne ho sentita così tanta di questa roba mediocre, che ci passo sopra molto volentieri. Magari con qualcosa di pesante.
Ah e la frase iniziale è una citazione della traccia live “Thanks For Nothing”.
E sì. Ha detto proprio esatte parole, in un italiano semi-esilarante.
Voto:3/10

Sondaggio pt.Non ricordo

Terminiamo qui, la prima tornata di sondaggi.
Appena ne avrò in mente qualcun'altro, lo posterò (o sennò basta che mi scriviate tra i commenti il sondaggio dei vostri sogni).
Comunque siete tutti avanti che avete votato ogni tipo di musica post nel quadrato che era qui sopra, per far vincere questi generi talmente fighi da essere perennemente bistrattati.
Un saluto va comunque, al pazzo che ha votato Ska/Reggae e Noise.
Farò qualcosa anche per te, sta tranquillo.

giovedì 14 maggio 2009

Bayside - The Walking Wounded


Victory Records
Genere: Rock/Pop-Punk/Alternative Rock/Pop-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: Taking Back Sunday, Name Taken, I Am The Avalanche, Punchline, Armor For Sleep, Smoking Popes, Alkaline Trio
I Bayside sono una di quelle band che ho ascoltato nel tempo ma che non sono mai riusciti ad appassionarmi: sarà per il timbro di voce di Anthony Ranieri, decisamente originale rispetto alla schiera di voci pop-punk/”emo”, o per il fatto che coniughino un interessante miscela di pop-rock, ritmiche pop-punk e sonorità al limite dell’hardcore. Sarà per tutte queste cose o forse perché trovo in loro un appeal molto carente, ma non ho mai mostrato una grossa attrazione verso i Bayside. Però, dato che sono recensore, devo essere obiettivo e declamare a tutti voi, che “The Walking Wounded” non è un brutto disco, ma quasi un buon disco. Dico quasi un buon disco perché nel finale del disco le ultime quattro-cinque canzoni, sono anonime (“Landing Feet First”, “(POP)ular Science”, “Dear Your Holiness”) ma per il resto scorre via che è un piacere. Dalla titletrack (stile ultimissimi Taking Back Sunday) a “Choice Hops And Bottled Of Self-Esteem”, passando per “Carry On”, i Bayside, dimostrano al sottoscritto il perchè negli States sono così idolatrati: i pezzi filano, costruiti alla perfezione e conditi di testi mai banali e decisamente ben scritti. Dopo sto disco, sia mai che dopo un ascolto mirato ed accurato, non diventi anche io un fan sfegatato…

Voto:7/10

domenica 10 maggio 2009

Dunyayi Kurtaran Adam


Interpreti: Cuneyt Arkin, Aytekin Akkaya
Regia: Cetin inanc



L'onirica filmografia turca ci ha molto spesso riproposto riletture dei film famosi occidentali che i più accaniti critici hanno osato chiamare plagi o pessimi remake, senza ovviamente rendersi conto dell'incredibile operazione di delicata riflessione operata dai turchi e trasposta su pellicola per tutti noi usufruitori di film seriamente fatti male.
Il film in questione è un remake di star wars, non è bene comprensibile quale capitolo sia, è tuttavia lampante che questa riedizione turca superi tutti e sei i film proposti dall'incompetente George Lucas.
Il film inizia con una presentazione vocale della situazione con immagini direttamente prese dall'originale guerre stellari e rimontata su pellicola danneggiata e addirittura sovraesposta, regalando così immagini verdi,blu o rosse, per via dell'artifizio astutissimo in fase di montaggio.
Il film continua poi col leggendario Cuneyt e il suo socio, un incrocio tra Gigi Sabani e Little Tony che battagliano nello spazio; questa volta il sagace regista Cetin Inanc mostra i nostri due eroi di faccia con un improbabile casco da moto con qualche aggeggio attaccato addosso, mentre su un muro retrostante passano immagini random di guerre stellari originale. La battaglia impazza e i cattivoni sono stupendi nei costumi, purtroppo poi i nostri eroi vengono colpiti e sono costretti a rimanere su un pianeta sconosciuto.
Il montaggio serrato tipico della filmografia turca è presente ma non incisivo come al solito, quello che vince assolutamente in questo film sono le ambientazioni, girato probabilmente in qualche deserto, i costumi che sono impeccabili, specie quelli dei nemici che passano da yeti rossi a improbabili robottoni di latta; e vince soprattutto la colonna sonora che inspiegabilmente ripropone nelle fasi più concitate il tipico motivo di Indiana Jones.
Cuneyt Arkin ci fa sognare con il suo kung fu personale e il suo sguardo magnetico, regalandoci una delle sue migliori interpretazioni, superando di netto le interpretazioni degli originali e offrendo salti al limite dell'umano e giocando a calcio con pietre esplosive.
Non voglio però bruciarvi altro del film che consiglio assolutamente di scaricare (nonostante tutto è vagamente trovabile su eMule) o ancora meglio di fare un viaggio in Turchia e procurarvi questo capolavoro di filmografia ottomana.

Voto: 9,0

sabato 9 maggio 2009

Funeral Dress - Hello From The Underground

SOS Records
Genere: Street Punk
Raccomandato Se Vi Piace: Oxymoron, Lower Class Brats, US Bombs, The Forgotten, The Virus
Ero pronto ad insultare come non mai questo disco, dato che per me cd punk=noia mortale, ma devo ricredermi. “Hello From The Underground” è un disco che sa farsi ascoltare, soprattutto dagli amanti del disco ma anche a chi si avvicina per la prima volta ad un genere ripetitivo come lo skate-punk. Non è niente di che, intendiamoci, però qualche canzone pienamente sufficiente questi veterani belgi l’hanno scritta (“Suicidal Riot Girl”, “Freedom And Liberty”,”Holiday”, queste ultime estremamente folk-punk). Album discreto.
Voto:6,5/10

venerdì 8 maggio 2009

Imago Mortis

Genere: una cagata

Allora le cose sono andate più o meno così: ci stavano un italiano, uno spagnolo e un irlandese che decidono di fare un film; allora l'irlandese vorrebbe fare il regista ma l'italiano e lo spagnolo si coalizzano e con la scusa, "evvabbè ma cazzo sei un irlandese e manco offri la Guinness agli amici tuoi, oh è proprio verò, stì irlandesi, stì pidocchi mangia-patate, mai che offrissero una birra agli amici oh, piuttosto se taglierebbero tutti e due i bracci oh..."
Così l'irlandese, che era un povero diavolo, corre in Irlanda a prendere 3 o 4 litri della celeberrima birra scura per gli amici.
Nel frattempo però l'italiano e lo spagnolo, dopo essersi levati dalle balle il collega, litigano sulla sceneggiatura, e litiga litiga arriva l'ora di pranzo e l'italiano inizia a lagnarsi "epperò dai non è possibile, cioè dico sei spagnolo e manco la Paella fai per pranzo, dico qui ce stiamo a morì de fame e tu stai qui a litigare per i nomi di due o tre dei protagonisti, è proprio vero certi mentecatti voi spagnoli siete, tutti mentecatti ecco, solo ad ammazzare tori siete capaci.."
Lo spagnolo punto sul vivo dopo aver fatto giurare all'italiano di aspettarlo, corre fuori dal set per preparare il pranzo a tutti.
L'italiano, che aveva tenuto le dita incrociate sotto la sedia per tutto il tempo, si lecca le labbra con fare diabolico: non gli pare vero..in quattro e quattr'otto realizza Imago Mortis; ambientato in una scuola di cinema situata in Irlanda, dove piove tutti i giorni 1o'000 metri cubi d'acqua, gli studenti sono 20 di cui 18 italiani e 2 spagnoli, gli insegnati sono tutti italiani sadici e con le mani in pasta, così come la stessa Contessa Orsini, per il cui ruolo di algido riserbo si decide di assumere niente-popo-di-meno-che la nonna di Melissa Pi che ormai con lo status di vecchia baldraccona grinzosa ha una certa dimestichezza.
Al momento di scegliere il protagonista però, lo spagnolo e la paella tornano e vedendo che quello che l'italiano ha combinato ormai non si può più disfare punta i piedi e minaccia strrrragi se per protagonista non verrà messo il suo nipotino di 19 anni che "ci tiene tanto ad entrare nello star-sistem e per prepararsi si è letto tutti i numeri di Novella 2000 dal 1912 quando affondò il Titanic e Rose se la faceva con Jack.."
L'italiano non è molto entusiasta perchè il ragazzo ha l'espressività di una carpa koi, ma gli tocca abbozzare.
A riprese terminate l'Irlandese torna tutto affannato e ansimante con la birra sotto braccio: "oh ragà scusate ho fatto tardi ma le pecore hanno fatto tappo sulla statale e così..."
Ma ormai è tardi. troppo, troppo tardi..

Voto:3

martedì 5 maggio 2009

The Verdict - Tour EP 2007

Autoprodotto

Genere: Pop-Rock/Acoustic

Raccomandato Se Vi Piace: Copeland, House Of Fools, One Six Conspiracy, Ace Enders And A Million Different People

Questo è uno di quei cd che ti fanno capire che il pop-rock, fintamente chiamato altrove emo-rock, come lo suonano i gruppetti unsigned americani, non lo suona nessuno. Ho già parlato all’epoca dei Dream State, degli House Of Fools (ma non qui) e di svariati altri gruppi: ora invece vi presento questo innocente gruppo americano, The Verdict. Sono così carini, spensierati ed estremamente godibili e radio-friendly, che con il loro buonumore mi hanno permesso di migliorare il mio punteggio a Biotronic: non è semplicemente incredibile? Non sono più un soldato romano, ma uno prussiano!

Voto:6,5/10
8/10 (alla mia prestazione su Biotronic)

lunedì 4 maggio 2009

Cult Of Luna - Eternal Kingdom



http://www.myspace.com/cultofluna
Genere: Post-Hardcore/Sludge/Post-Rock
Se vi piacciono: Isis, The Ocean, Mouth Of The Architect

Un diario di un assassino ritrovato vicino alla sala prove, locata in un ex-manicomio: questo l'intrigante preludio e concept alla base di questo ultimo album dei Cult Of Luna, gruppo che troppo spesso ha vissuto all'ombra dei ben più conosciuti e ammirati Isis, la formazione ha già diversi album alle spalle e si può tranquillamente dire che onestamente molte idee sono di derivazione "Isis".
Nonostante questo, non si parla qua di un gruppo clone, quanto di un ottimo gruppo che riesce a mettere personalità e carattere nel proprio sound, senza mai cadere nel plagio, anzi.
I Cult Of Luna partoriscono quindi un album emotivo, dall'incedere granitico, con partiture sia soffocanti nella migliore tradizione post-hardcore, sia estremamente delicate e toccanti e composizioni estremamente sofisticate, come la canzone "Ghost Trail".
E' tuttavia quando si ricorre ai mid tempo cadenzati di chiaro stampo sludge che i nostri incidono parecchio, ne è un chiaro esempio la title track; insomma, non stiamo parlando di un disco di per sè rivoluzionario, ma di un ottimo album post-hardcore con numerose influenze post rock e sludge, dotato di personalità e abbastanza creativo, che di sicuro saprà emozionare in più di una occasione; certo è che gli Isis sono sempre dietro l'angolo pronti a fare lo sgambetto e a correre 100 metri più avanti...

Voto: 7,5

The Sleeping - Believe What We Tell You

Victory Records
Genere: Post-Hardcore
Raccomandato Se Vi Piace: At The Drive-In, Sparta, Skycamefalling, Envy On The Coast
A parte che stasera, la redazione di The Guilty Agenda is on fire tonight, quindi perchè non unirsi a questa festa? Detto fatto, ed eccomi a presentarvi questa ristampa del primo lavoro dei The Sleeping, intitolato “Believe What We Tell You”, uscito originariamente nel 2004 e ristampato poi dalla Victory nel 2007. I The Sleeping, escono fuori direttamente dallo scioglimento all’Hellfest del 2003 degli Skycamefalling e cominciano da subito a suonare qualcosa di sfuggevole ad ogni definizione: sicuramente possiamo parlare di post-hardcore per la forma deframmentata della canzone (“Broadcast Silence”, “Sunday Matinee (Reel To Reel)”, “The Big Breakdown-Day 2”) ma non del tutto nei contenuti dato che troviamo una buona dose di indie (“Funus-Eris”), alternative rock (“15 On The Freeway”), hardcore/metalcore (“Fleet”) e perché no, dello screamo abbastanza genuino (“If Your Heart Was Broken…You Would Be Dead”). Ecco, potrebbero sembrare tranquillamente degli Sparta incazzosi con tonalità vocali che oscillano tra Taking Back Sunday e Rise Against. Non male direi, no?
Voto:7/10

Consigli per gli Acquisti

Piccola parentesi letteraria: lettrice avida di fantasy e simili lo sono sempre stata e tuttavia era da tempo che non mi capitava di leggerne di così interessanti e ben scritti, perciò mi permetto di portarlo all'attenzione dei famosi "25 lettori" di Manzoniani.

City of Bones, City of Ashes e City of Glass formano la trilogia The Mortal Instruments, (in italia edita col nome di Shadowhunters); interessante miscuglio di Harry Potter, Inuyasha, dialoghi alla Buffy a altro ancora che adesso non mi viene in mente ottimamente miscelati dall'autrice Cassandra Clare e rielaborati tanto da non renderne mai troppo evidente la fonte d' ispirazione, Credo meriti attenzione, specie nel panorama contemporaneo del genere ormai spaventosamente piatto e replicato, nonchè invaso da succhiatori di sague e vampirelli vari che francamente credo, e spero, abbiano fracassato a tutti le scatole a sufficenza.

per altre informazioni questo è il link del sito dell'autrice : http://www.mortalinstruments.com/

Push

Genere: film mal riusciti

“Vedo, vedo, vedo la mia morte e anche la tua se resterai con me”
“Allora certo che resto con te”
“Eccellente, allora ti spiego il piano: tra circa 10 minuti mia madre lascerà cadere una biglia che andrà ad incastrarsi in mezzo ad una porta e tu muori, poi andiamo a mangiare il sushi, allo chef sfugge un coltello o due e tu muori mentre io agonizzo in un lago di sangue, scappiamo e ci rifugiamo da una che ha un debito con mia mamma così che lei ti possa guarire vabbè che poi scopre che mia madre si faceva suo marito e ti rispacca le ossette una per una, ma tu scappi ugualmente via dal vecchio cinese, quello della manicure per intenderci, e ti fai cancellare la memoria, poi raggiungi un altro paio di amici miei sul tetto ti fai scaricare addosso un paio di kalashnikov e muori, ma poi rivivi e la tua ragazza ammazza il cattivo.
Tutto chiaro?”
“Certo”
“Perfetto allora andiamo”
“Hell yeah!”

Frase celebre
: “Continuo a vedere la nostra morte”

The Orphanage

Genere: horror

Un, due tre…STELLA!
Tana per la vecchia col badile nel capanno degli attrezzi!
Un, due, tre..STELLA!
Tana per il fratello brutto di Frankestein dentro la grotta, (”Bustina quante volte ti ho detto che non devi levarti il sacchetto dalla testa, sei inquietante..”)
Un, due, tre…STELLA!
Tana per il bambino malato di AIDS nella fossa.
Un, due, tre…STELLA!
Tana per l’orfanella adottata che per tutto il film si chiama Sara finchè.. “è Laura ragazzi! Venite fuori, è proprio Laura è tornata da noi..”

Frase celebre
: “Mio figlio è stato rapito dai suoi amici invisibili ma io non sono pazza e lo ritroverò a qualsiasi costo”

Voto: 4

Mouth Of The Architect - Quietly


http://www.myspace.com/mouthofthearchitect

Genere: post-hardcore/post-rock/sludge
Se vi piacciono: Isis, The Ocean

Riprendendo un po' quello che è l'andamento del sondaggio, recensisco un cd di un genere che sta ricevendo molti voti come richieste di recensioni, passiamo quindi a questo ultimo album degli statunitensi Mouth Of The Architect; alfieri di un post-hardcore/sludge caratterizzato da alcune influenze di un certo post-rock malinconico.
Tutto l'album si muove su coordinate lente e monolitiche, con un'ottima alternanza tra parti più prettamente post-hardcore, quindi con ritmiche lente, inesorabili e riff di chitarra pesanti e claustrofobici; a parti più ragionate, intime e richiamanti anche una certa tristezza.
I nostri sono abilissimi nel diversificare un po' quelli che sono i canoni di questo genere, osando e non avendo paura dei propri mezzi: abbiamo infatti voci femminili, campionamenti, tastiere molto timide ma significative; tutti questi dettagli portano il lavoro su lidi inaspettati, regalando piccole finezze, le quali, per essere assaporate al meglio, necessitano inevitabilmente più di un ascolto.
Il disco quindi è epico, sia nella durata di certe canzoni, sia per qualità del materiale, sia per abilità oggettivo di questo gruppo che, con questo terzo album, non ha paura di una sfida testa a testa coi colossi Isis.

Voto: 8.0

venerdì 1 maggio 2009

The Queers - Munki Brain


Asian Man Records

Genere: Pop-Punk

Raccomandato Se Vi Piace: Screeching Weasel, Squirtgun, The Riverdales, Teenage Bottlerocket, Green Day, The Mr.T Experience, Groovie Ghoulies, The Ramones

Negli anni 90, per chi non lo sapesse, partì una vera e propria corrente di revival pop-punk, che prendeva spunto direttamente dai tre-accordi-tre suonati dai Ramones e dalle melodie surf-pop dei Beach Boys: Screeching Weasel, The Queers, The Mr.T Experience, Groovie Ghoulies, The Travoltas e molti altri, furono alcuni dei gruppi che hanno fatto parte (o ne fanno tuttora parte) di questa scena che si sviluppò maggiormente in USA e in tutta Europa, dove ancora permane l’amore per il punk semplice, melodico e ancora grezzo. Ed ecco che quindi non sono esterrefatto ad ascoltare quest’ultima uscita della band di Joe Queer: il tempo passa per tutti, quindi è naturale che si sia persa man mano la carica punk, la sua naturale ruvidezza ma non l’attitudine. Canzoni come “Houston We Have A Problem”, “Tangerine” (in puro stile Screeching Weasel, dato che l’autore del testo è Ben Weasel), “Girl About Town” (una cover di Helen Love), “Something In My Heart” e la ballata a due voci, assieme a Lisa Marr già nei cub e nei Buck, “Brian Wilson”, la cui dichiarazione d’intenti è quasi una dichiarazione d’amore, lasciano comunque capire che il talento dei Queers è sempre lo stesso. Bentornati allora.
Voto:7/10