martedì 3 febbraio 2009

Deep Elm Records Present: Cover Your Tracks

Deep Elm Records
Genere: Emo

Ora, ditemi voi, come posso non amare un etichetta così geniale ma allo stesso tempo, qualitativamente avanti rispetto a tante altre label. Sì sì, lo so, che con la Deep Elm ho quasi rasentato il ridicolo, e la gente che dice, Valerio c’hai rotto i coglioni, si espande a vista d’occhio (e visto che me ne frego, e continuerò imperterrito a parlarne, vi annunciò che tra le prossime 6 recensioni, 5 sono uscite Deep Elm), ma che ci posso fare quando un’etichetta decide di far coverizzare agli artisti del roster attuale, alcuni tra i brani che hanno fatto la storia dell’emo di fine anni 90, creati dalle stesse band che imperversavano nel periodo d’oro dell’impresa del North Carolina. Quanti di voi si sono emozionati con “Today I Discovered The World” dei Cross My Heart, qui incattivita decisamente di più dagli Small Arms Dealer in stato di grazia? Che dire della tristissima “Coming From The Cold”, cover di un pezzo degli Starmarket, rifatta ad hoc dai Surrounded? E vogliamo parlare della micidiale opener “Marigold & Patchwork” degli Appleseed Cast, eseguita da quei pazzi furiosi dei Desert City Soundtrack, con un emotività che rasenta e supera l’originale. Potrei continuare a parlare all’infinito di tutti i pezzi presenti sulla tracklist, sia quelli che coinvolgono l’ascoltatore a livelli assurdi: “The Days I Recall Being Wonderful” coverizzata in modo più duro ma estremamente convincente dai Fightstar, dei Last Days Of April, presenti anche con una “Will The Violins Be Playing”, eseguita da dei Settlefish non pienamente all’altezza del pezzo. “Blindspot” dei Brandtson ricreata stile emo-punk (leggermente più cattiva della prima versione del pezzo) dai Lock And Key. Gli inserti di pianoforte dei Clair De Lune che impreziosiscono “Angel On Hiatus” dei Benton Falls. Il post-punk schizzato dei Free Diamonds a ricreare “Go Teens” dei bistrattati Muckafurgason. E ancora cover dei Burns Out Bright (“This Guy’s Ready For The Bed”, originariamente dei Pop Unknown) nonchè due cover non pienamente riuscite: “Hollowed Out” degli Eleven Minutes Away rifatta pari pari a quella dei Camber e una “Fishing The Sky” degli Appleseed Cast acustica di un Dan Philips (Slowride) non troppo ispirato. Chiudono i grandi assenti del cd, i Sounds Like Violence, con un brano inedito “No One Knows What We’ve Got”, dal piglio deciso e dalla cadenza indie, cosa che si rifletterà sul loro ultimo lavoro “With Blood On My Hands”, che spero di recensire al più presto. Un cd che i grandi fan come ameranno alla follia, mentre i nuovi arrivati potrebbero provare questo disco di cover per testare il gradimento di questo genere musicale, così qualitativamente elevato ma così bistrattato e mal giudicato in questi ultimi anni.

Voto:8,5/10

Nessun commento: