venerdì 13 febbraio 2009
Architects - Hollow Crown
Genere: Math-Metal core
Se vi piacciono: EveryTime I Die, Bring Me The Horizon, August Burns Red, Misery Signals
Giungono al terzo full lenght gli inglesi Architects, autori di album fino ad oggi piuttosto consistenti, che non innovano certo il genere, ma che hanno sempre proposto soluzioni abbastanza personali pur senza far gridare al miracolo.
Il sottoscritto sperava in una svolta leggermente più progressive alla Misery Signals per questo nuovo "Hollow Crown" e, nonostante ci siano passaggi un po' più ragionati e melodici in alcune parti, la direzione dell'album è più su certo metal-core o addirittura hardcore, con sfuriate da mosh assicurato in sede live e ritmiche quasi sempre serrate e devo dire piuttosto ben riuscite.
I passaggi melodici richiamano quasi persino gli ultimi Underoath, con voce pulita in qualche occasione, usata in modo ruffiano ma non esageratamente da hit radio come fanno certi colleghi oltreoceano.
Svolta hardcore dicevo, quindi, pur tenendo fede ai maestri del math/metalcore come gli EveryTime I Die, nei passaggi più schizofrenici e in certi riff quasi southern, non arriviamo certo a scomodare le partiture dei Dillinger Escape Plan, ma certo ci troviamo di fronte a qualcosa di molto diretto e in certi punti piuttosto frenetico. Grazie al cielo la ricerca del breakdown è molto meno ossessiva (fortunatamente gli Architects non ne hanno mai abusato in maniera clamorosa) che in gruppi come i Bring Me The Horizon, al quale probabilmente il cantante lancia la sfida vocale a Oli Sykes su chi abbia lo scream più sgraziato, anche se devo dire che con queste nuove composizioni funziona piuttosto bene. Insomma, un album di sostanza, buoni attacchi violenti e momenti di melodia non troppo esagerati o commerciali e ben concepiti, anche se non arrivano ai vertici della creatività.
Forse ci si aspettava qualcosina di più da un terzo album, ma la conferma della bontà del progetto c'è. Avanti così.
Voto: 7.0
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1 commento:
Contando che all'inizio erano valutati come i Bring Me The Horizon, direi che i passi in avanti ci sono tutti.
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