lunedì 28 settembre 2009

Matt Bellamy e la sua tastierina - The Resistance


Genere: Ninne nanne/teletubbies/frodo

Se vi piace: Lady Gaga, Beyoncee, Giovanni Allevi amputato



Matt Bellamy entra nel toy center di fiducia e trova la nuova spettacolare tastiera Bontempi con inclusi gli effetti trombetta pasquale, organo clericale e chitarra moscia.

Chris (bassista): ma Matt noi cosa dobbiamo fare in questo nuovo album?
Matt: non vi preoccupate ragazzi!ho in mente una cannonata di idee formidabili!
Dominic (batterista): Per esempio?
Matt: un assolo spaziale di 17 minuti di chitarra voi mi chiederete come farò a suonare per 17 minuti eeeh?basterà mettere un po' di petrolio sul manico e vedrete che effetti che escono fuori!
Dominic e Chris: O_O

tempo dopo...

Matt: ok ragazzi ho deciso, basta chitarre nel nostro nuovo cd darò spazio al mio vero essere uomo, grazie all'aiuto della cosmica tastiera Bontempi darò nuovo smalto al nostro sound, e noi nuovi jeans superstretti e senza mutande, i miei acuti e il mio essere cristiano non avranno eguali nella storia della musica pop contemporanea!
Chris: ok ma le mie parti di basso?
Matt: tu limitati a fare le stesse note che facevi 3 album fa e anzi per 6 tracce, non fare niente, che è meglio!
Dominic: e io cosa devo fare?
Matt: tu occupati di impersonarmi quando siamo ospiti dalla Ventura, che a fare un album bomba ci penso io!
Chris: ehm ok

tempo dopo...

Dario: hey bella tra un chilotone di porno camuffati c'è anche l'album dei Muse nuovo, scarichiamolo e ascoltiamolo subito!

1 ora dopo...
Dario: ok, mi spacco la tastiera in faccia
dfhgihspfberpabdèae4u

Voto: 4,0

sabato 19 settembre 2009

S.DARKO



Qualche giorno fa una ragazza chiede a Richard Kelly via Twitter se ha visto S.Darko.

Risposta:have not seen it and I never will.

ecco,queste parole dovevano bastare a placare la mia curiosità,perchè se la mente dietro un cult come Donnie Darko,nonchè la voce nella tua testa,ti dice 'non farlo' tu devi ascoltare.
ma io ho ignorato questa vocina e ho speso 7 euro di biglietto per vedere un film orrendo in una sala puzzolente,senza popcorn e senza coca cola,con un metallaro che sosteneva che Donnie Darko era simpatico.

ma questa,diciamolo pure,era la parte divertente di tutta la situazione.

il film prevede più o meno questo:
un ragazzo con la peste bubbonica che continua a grattarsi il collo staccando pezzi di un qualcosa non ben identificato,uno figo che però si veste come brandon walsh di beverly hills per ricordarci che siamo negli anni 90,uno fissato con star trek,star wars e simili,due ragazzine che ciucciano un lecca lecca alla ciliegia davanti ad un prete pedofilo,una che vede gesù e che ci fa sapere che è molto abbronzato e muscoloso,un ragazzino morto col pigiama rosso,che in realtà non è morto alla fine del film,ma nessuno se lo caga e quindi muore.
ah sì,poi c'è quello che è stato in guerra e per questo è diventato matto e che è,guarda caso,il nipote di roberta-grandma death-sparrow.

ora io potrei stare qui e cercare di spiegare come si evolve la storia,ma è così assurda e senza senso che non ci riesco.l'unico pensiero che ho da quando sono uscita dal cinema è CHRIS FISHER CAMBIA LAVORO.

martedì 15 settembre 2009

Mastodon - Crack The Skye


Genere: Post-rock, progressive metal

Fare poker d'assi è difficile, tremendamente difficile, avere 4 carte dello stesso tipo in mano è una probabilità bassissima, bassa quanto il numero di band che dopo 3 album di una qualità e di una evoluzione incredibili riesce a sfoderare il quarto asso, ed è un asso formidabile, credetemi, quello che questo gruppo di 4 ragazzi (i numeri si ripetono già, anch'essi sono 4 assi) di Atlanta ha inciso è senz'altro il loro disco migliore, che segna una netta dipartita dal sound degli esordi, quel debordante Remission che li vedeva suonare un claustrofobico, personalissimo e tecnicissimo post-core/groove metal.
Il sound dei nostri, i più intransigenti direbbero essere "rammollito", in questo caso a me piace dire "evoluto" o se non altro snellito, le partiture, di album in album, si sono fatte sempre più melodiche e incisive, con una cura per i dettagli sempre più maniacale, un'ispirazione fervida che sembra aver colpito il principale compositore e chitarrista Brent Hinds, il quale sembra aver trovato un luogo remoto della sua mente e del suo cuore dopo un grave incidente alla testa, e che lo ha portato a comporre per la maggior parte questo macigno di proporzioni epiche.
Quello che più salta all'occhio già rispetto al precedente "Blood Mountain" e soprattutto guardando ai 2 lavori precedenti, è una cura e un efficacia mai sentiti per le linee vocali, su quest'album infatti, trovano spazio tutti e 4 i componenti della band, regalando degli scambi vocali emozionanti e sempre al servizio del pezzo, specie nella introduttiva "Oblivion" dove ben 3 voci si alternano, si spinge poi sull'acceleratore con "Divinations" pezzo che guarda al passato da uno specchietto retrovisore della fuoriserie che il gruppo è diventato in questi anni, dopo la buona "Quintessence" che ci presenta alcuni pezzi groove centrali eccezionali, ecco "The Czar" lunga suite divisa in 4 sottocomposizioni (la traccia è una sola comunque) omaggio a quel prog settantiano a cui l'album tanto si ispira.
E' poi il momento di due pezzi estremamente prog e metal come "Ghost of Karilla" e "Crack The Skye", la prima, ci mostra l'abilità canora del bassista Troy Sanders che ha ottenuto con gli anni un pulito eccezionale e personale, il riff portante della canzone è rarefatto e estremamente prog, che ci porta su lidi extrasensoriali; mentre Crack The Skye è una cavalcata trionfale in cui è ospite il cantante dei Neurosis che offre l'unica performance growl dell'album (ottima per altro).
Chiude il disco "The Last Baron", pezzo lunghissimo ed epico, ciliegina sulla torta e summa di tutto l'album, da risentire milioni di volte, senza stancarsi, propone soluzioni stravaganti e fresche, dominate dall'ottimo cantato di Hinds il quale si alterna ancora una volta con Sanders.
Insomma, per l'ennesima volta mi trovo a lodare i Mastodon e un album senza eguali in qualità di songwriting e esecuzione, l'unico punto un po' amaro è la prestazione di Brann Dailor, drummer eccelso ed eccentrico che però per questo lavoro pare aver messo la sua bravura al servizio dei pezzi e ha limitato di molto le sue fughe geniali e i suoi assoli e controtempi, stiamo comunque pur sempre parlando di una prestazione sopra le righe e che rende i pezzi quelli che sono, un titano immenso che schiaccia la maggior parte dei gruppi più quotati della scena mondiale.
Bè, ecco, dopo aver speso tanti elogi, spero solo di aver convinto qualcuno (che non sia Valerio XD) a provare a dare un ascolto a quest'album, a non farsi intimorire dall'etichettatura "metal" e che vinca l'omertà e almeno una volta scriva "Dario st'album è nammerda datti al cucito".

Voto: 9.0

domenica 13 settembre 2009

Drag Me To Hell

Genere: horror con sfumature trash

Mai fidarsi delle vecchie. Un assioma valido nei secoli dei secoli.
Ribadito ciò se la vecchia è una zingara orba, che si leva la dentiera per ciucciarti le caramelle omaggio sulla scrivania mentre una polmonite catarrosa le fa sputare entrambi i polmoni dal naso, allora dovrebbe essere chiarissimo che la cosa più immediata da fare è concederle una proroga sul mutuo, previo poi munirsi di ettolitri di Amuchina.
Ma questo non lo capisce mai nessuno e stavolta non si può certo dare la colpa alla reginella del maiale in porchetta; onestamente io sarei stata infinitamente più stronza con la vecchia puzzona e così facendo sarei finita a bruciare all’inferno per l’eternità seppur con la consolazione di portare con me il kebbabbaro malefico che dopo avermi staccato 60 dollari a seduta, avermi fatto accoltellare il mio mifietto di due mesi, aver lasciato morire lady Tortillas nel tentativo di staccare la capoccia ad una malefica capra infestata e avermi costretto a subire tentativi di limonamento e scambio di fluidi corporei da parte del fantasma della vecchia lerciosa per tre giorni, mi dicesse poi con la massima tranquillità: “ma guarda in realtà basta che regali il bottone a qualcuno che la faccenda è risolta, non te l’ho detto prima perché l’anima dello sventurato verrà dilaniata tra atroci tormenti e sbranata da fauci incandescenti e straziata nello spirito da uccelli di fuoco e su di esso ricadranno il dolore e la pena eterne e fuoco e fiamme e le piaghe d’Egitto e Gesù Cristo, che l’ho visto ieri, Madonna sua, sotto Pasqua s’è ingrassatooooo…quindi voglio dire, cioè, se t’arriva addosso
tesò te fa male..e cenere e lapilli e placche tettoniche e il processo di formazione del magma per fusione parziale del mantello terrestre che avviene a determinate condizioni di pressione, temperatura e contenuto d'acqua disciolto in soluzione: questo magma è così caratterizzato da contenuto di silice attorno al 50% , povero di acqua e gas, è fluido e pertanto veloce nell'attraversare la crosta terrestre e da esso deriva la lava basica. L'elevata velocità di risalita di questi magmi impedisce il loro raffreddamento quindi la temperatura al momento dell'eruzione può aggirarsi anche attorno ai 1200 °C.
Dunque ecco..”
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“bastardoooooooooooooo”

Voto: 7.5

*notasi le magiche gang quali la colluttazione con la vecchiaccia nel parcheggio o lei che spruzza sangue dal naso lavando il direttore in pieno stile Genio delle Tartarughe quando legge i giornalini porno. meravigliose.

giovedì 10 settembre 2009

Kristin Hersh - In Shock

4AD

Genere: Indie/Folk/Pop-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: Throwing Muses, Patrick Wolf, Murder By Death

Ora che finalmente, qui su The Guilty Agenda, da oggi stiamo riprendendo il ritmo naturale delle cose (ovvero recensire più o meno giornalmente, ma stavolta si spera che recensiremo più di prima), mi accingo a recensire un singoletto di quattro pezzi di Kristin Hersh, “In Shock”. Ecco, passano 9 mesi dall’ultimo ascolto di qualcosa di Kristin Hersh (vedi recensione di fine anno) e il commento è sempre lo stesso: brava cantautrice ma eccessivamente noiosa, anonima. Insomma c’è di meglio, decisamente.

Voto:5/10

Pop Punk's Not Dead

Go Kart!
Genere: Pop-Punk
Oddio, questo cd è un vero e proprio tuffo nel passato. “Pop Punk’s Not Dead”, come appunto dice il titolo, ha il merito di far capire ai profani del genere che il pop-punk non è assolutamente morto, anzi, è un genere che partendo dagli immortali Ramones e riuscendo ad evolversi, il minimo indispensabile a dire la verità, durante gli anni, è giunto verso il finire degli anni 90 ad una completa affermazione all’interno della scena punk. Fatto sta che tutti i trenta gruppi all’interno della compilation ideata dalla Go-Kart (etichetta che da sempre si è prodigata a far conoscere al mondo band estremamente valide in campo pop-punk) sono uno migliore dell’altro e sono una prova eccellente dello stato vitale della suddetta scena. Ecco quindi trovare i Teenage Bottlerocket, band nata dalle ceneri dei Lillingtons, che sprigiona gioia di vivere ad ogni nota, le Unlovables, band female-fronted con membri dei Dirt Bike Annie, gli immancabili Queers, i veterani queercorers Boris The Sprinkler, gli italianissimi Manges e Five O’s, i belgi Janez Detd che con la loro “Anti Anthem” dimostrano una propensione maggiore per un suono moderno, gli Ergs con il loro suono così No Idea ed infine (ma ce ne sarebbero molti altri) gli Squirtgun che spero facciano presto uscire un nuovo album che ci vorrebbe decisamente. Volete fare una festicciola punk e non sapete cosa mettere per rallegrare la gente? Buttatevi a capofitto su questo disco e poi andate a ripescare la maggior parte di queste band. Di sicuro non ve ne pentirete.
Voto:8/10

giovedì 3 settembre 2009

Driver Side Impact - The Very Air I Breathe

Victory RecordsGenere: Pop-Rock/Nu-Emo/Pop-Punk

Raccomandato Se Vi Piace: Blinded Black, Jamies Elsewhere, Lorene Drive, June, The Junior Varsity

Ipotesi infondata: Tony Brummel è fondamentalmente sordo e non ha mai sentito nulla dei Driver Side Impact. Ipotesi migliore: Tony Brummel in realtà ha firmato a caso un contratto, solo per la gioia di poter dire, questo gruppo l’ho messo sotto contratto a caso, cioè sono il più figo. Ipotesi peggiore: i Driver Side Impact hanno rapito il bulldog (sic) di Tony e hanno chiesto il suo riscatto, chiedendo di fare uscire il loro cd fatto di aria e inutilità sotto l’etichetta Victory Records.Ipotesi fondata: i Driver Side Impact hanno fatto uscire un cd che è rimasto, giustamente, anonimo ed hanno fatto finta di niente, come se niente sia accaduto, dato che probabilmente all’interno della Victory Records nessuno si ricorda di loro. O dei Corpus Christi.
Ora, distogliendo l’attenzione dalle ipotesi, concentriamoci sul disco.
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Recensione finita.
Voto:4/10