Genere: Post-Hardcore/Math-Rock
Raccomandato Se Vi Piace: At The Drive-In, The Blood Brothers, Minus The Bear, Piebald
Sono esordienti, ma hanno già chiare le idee in testa. Si tratta degli Small Leaks, Sink Ships, i quali esordiscono con quest’album che corrisponde al bizzarro nome “Until The World Is Happy; Wake Up You Sleepyhead Sun”, disco da cui trasudano tutte le più disparate influenze in campo post-hardcore/math-rock, dagli At The Drive-In più ispirati ai The Blood Brothers sperimentali degli ultimi lavori, passando per Minus The Bear, Piebald, Q And Not U e Pele. La band tira quindi fuori un lavoro dalle enormi potenzialità, uno di quei cd da ascoltare e riascoltare e riascoltare ancora per capire alla perfezione ogni singolo passaggio di pezzi strumentali (“Boom, Tip, Crash”) o pezzi abbastanza complessi a livello strumentali da risultare, allo stesso tempo, orecchiabilissimi (“Gutter Of Disneyland”, “Dear Dictator”, “Sackcloth In Ashes” oppure la fenomenale “Sick On Substance”, elettronicissima ma allo stesso momento dissonante e fuori di testa, meravigliosa). So che tutta la mia recensione risulta abbastanza banale, ma questo è uno di quei (molti, purtroppo per voi lettori) casi, in cui spero che non sia tanto la mia recensione ad invogliare quanto la sola mia parola che la band ha un luminoso futuro davanti.E questo non è da molti…
Voto:8/10
Raccomandato Se Vi Piace: At The Drive-In, The Blood Brothers, Minus The Bear, Piebald
Sono esordienti, ma hanno già chiare le idee in testa. Si tratta degli Small Leaks, Sink Ships, i quali esordiscono con quest’album che corrisponde al bizzarro nome “Until The World Is Happy; Wake Up You Sleepyhead Sun”, disco da cui trasudano tutte le più disparate influenze in campo post-hardcore/math-rock, dagli At The Drive-In più ispirati ai The Blood Brothers sperimentali degli ultimi lavori, passando per Minus The Bear, Piebald, Q And Not U e Pele. La band tira quindi fuori un lavoro dalle enormi potenzialità, uno di quei cd da ascoltare e riascoltare e riascoltare ancora per capire alla perfezione ogni singolo passaggio di pezzi strumentali (“Boom, Tip, Crash”) o pezzi abbastanza complessi a livello strumentali da risultare, allo stesso tempo, orecchiabilissimi (“Gutter Of Disneyland”, “Dear Dictator”, “Sackcloth In Ashes” oppure la fenomenale “Sick On Substance”, elettronicissima ma allo stesso momento dissonante e fuori di testa, meravigliosa). So che tutta la mia recensione risulta abbastanza banale, ma questo è uno di quei (molti, purtroppo per voi lettori) casi, in cui spero che non sia tanto la mia recensione ad invogliare quanto la sola mia parola che la band ha un luminoso futuro davanti.E questo non è da molti…
Voto:8/10
3 commenti:
son veramente fighi
domanda: è possibile che li abbia ascoltati in uno degli innumerevoli sampler della Deep Elm?
Fighi è riduttivo :D
No assolutamente, non c'entrano nulla con la Deep Elm, sorry :D
Posta un commento