sabato 24 gennaio 2009

10.000 ac


Genere: UhUhUh,tonga booongo Wangoo UhUh-voce narrante-UhUh Uaa tutuBatai-voce narrante.

Innanzitutto di scrivere questa recensione non avevo voglia, e non ne avevo voglia perché 10'000 ac è un film brutto, ma nemmeno uno di quei film brutti la cui visione ti provoca un attacco di risa isteriche per le palesi idiozia in esso citate, così da convincerti seduta stante a correre al pc per comunicare ad altri fino a che punto può arrivare la demenza cinematografica odierna. 10.000 è un film noioso, prima che brutto, di quelli che non ti ispirano manco per nulla battutine simpatiche per far ridere chi legge.

Come volevasi dimostrare il film si apre con una ragazzina miracolosamente scampata al massacro della sua gente a opera di crudeli uomini a cavallo, (che parola mia ve lo giuro sembrano i Nazgul de Il Signore Degli Anelli), e destinata ad essere il faro-guida del pacifico popolo che la accoglie. La ragazzina si innamora di un pottarello del luogo, crescono, si sposano, sembrerebbe andare tutto per il meglio ma ecco che riappaiono i Nazgul rapiscono la giovane pulzella e la portano…no, non a Mordor bensì in Egitto, dove di già nel 10.000 ac un antenato dei faraoni, (megalomani sin da allora) la riduce in schiavitù per costruire le piramidi insieme ad altri popoli assoggettati. Manco a dirlo l’aitante e indomito giovane marito la insegue per mezzo mondo e dopo aver vissuto in ogni dove rocambolesche peripezie col quoziente adrenalinico di una partita a canasta, la raggiunge in Egitto. Li si rende conto delle vessazioni subite dagli schiavi ed è a questo punto che prende il via una vorticosa catena di citazionismo biblico (appassionantissimo) per cui il giovane Mosè si mette alla testa degli schiavi istigati alla rivolta e come Davide colpisce e uccide il despota anziché con una pietra con una lancia. Dopo ciò allo spettatore ormai smascellato a forza di sbadigli, si offre la scena (patetica) del ricongiungimento: i due si guardano, si riconoscono, si corrono incontro in una sequenza al rallentatore che pare Via Col Vento……ma, ebbene si c’è un “ma”, lei è colpita da una freccia e muore tra le braccia di lui…..ma, ebbene si c’è un altro “ma”, siccome non poteva mancare una bella cucchiaiata di melassa a condire il tutto, la vecchia indovina sdentata del popolo ospitante si sacrifica affinché la tizia possa vivere e infatti la tizia suddetta resuscita. Tornati a casa è primavera (ma no???), lui ha messo in cantiere un pupetto e tutti sono felici di essere nati, per quanto mi riguarda che sia finito così me ne vado a letto.

Piccolo appunto alla voce narrante di un vecchio che ogni 15 minuti circa interrompe l'azione (intesa come flusso di eventi non come un qualcosa che interessi ovvio), per fare precisazioni e raccontare pedissequamente quello che sta accandendo: innanzitutto non accada una cippa, ma anche se qualcosa accadesse lo vedo da sola e stà nenia continua è inutile ed irritante.

Voto: Due o Tre clavate ben assestate dovrebbero bastare se i sintomi persistono un paio di flaconcini di Valium direttamente in vena e passa la paura.

1 commento:

Valerio Martini ha detto...

Ahah i Nazgul.
Hai dimenticato di dire che era un misto tra Signore degli Anelli e un qualunque film d'avventura.
Però con le inquadrature del Signore degli Anelli.