Eyeball Records
Genere: Post-Hardcore/Pop-Rock/Indie
Raccomandato Se Vi Piace: The Stiletto Formal, Cursive, Matchbook Romance
La Eyeball l’ho sempre detto, è un etichetta geniale ed i Kiss Kiss ne sono l’ennesima prova. “Reality Vs. The Optimist” è il debutto di quest’inquietante band, che prende il nome da una raccolta di racconti di Roald Dahl: ho detto inquietanti perché i brani, nonostante si distinguono per essere particolarmente godibili anche ad un pubblico pop/rock, hanno dei passaggi in ogni brano che ti fanno capire che qualcosa non va del tutto. Mi spiego meglio: l’ultima traccia “Stay The Day” è molto malinconica, ma il pianoforte riesce sempre a mettere qualche nota che aggiunge un tocco sinistro al tutto, nonostante poi la canzone finisca in stile anni 60, con tanto di coretti. Insomma, tornando a parlare del genere del lavoro e del pubblico a cui è destinato, sicuramente potrebbe piacere molto ai fan dei Cursive i quali ci ravviseranno molti punti in comune con gli autori di “The Ugly Organ” (“Machines”, “The Cats In Your House”) per via della sezione ad archi ed anche molto con i nuovi arrivati in casa Eyeball, gli Stiletto Formal (“Vagabond”, “Shits In Suits”) per i ritmi quasi post-hardcore: per non parlare dei testi, anch’essi abbastanza inquietanti (la sopraccitata “The Cats In Your House” su tutti). Un lavoro di debutto quindi, che fa solo ben sperare per il futuro della band.
Voto:8/10
Genere: Post-Hardcore/Pop-Rock/Indie
Raccomandato Se Vi Piace: The Stiletto Formal, Cursive, Matchbook Romance
La Eyeball l’ho sempre detto, è un etichetta geniale ed i Kiss Kiss ne sono l’ennesima prova. “Reality Vs. The Optimist” è il debutto di quest’inquietante band, che prende il nome da una raccolta di racconti di Roald Dahl: ho detto inquietanti perché i brani, nonostante si distinguono per essere particolarmente godibili anche ad un pubblico pop/rock, hanno dei passaggi in ogni brano che ti fanno capire che qualcosa non va del tutto. Mi spiego meglio: l’ultima traccia “Stay The Day” è molto malinconica, ma il pianoforte riesce sempre a mettere qualche nota che aggiunge un tocco sinistro al tutto, nonostante poi la canzone finisca in stile anni 60, con tanto di coretti. Insomma, tornando a parlare del genere del lavoro e del pubblico a cui è destinato, sicuramente potrebbe piacere molto ai fan dei Cursive i quali ci ravviseranno molti punti in comune con gli autori di “The Ugly Organ” (“Machines”, “The Cats In Your House”) per via della sezione ad archi ed anche molto con i nuovi arrivati in casa Eyeball, gli Stiletto Formal (“Vagabond”, “Shits In Suits”) per i ritmi quasi post-hardcore: per non parlare dei testi, anch’essi abbastanza inquietanti (la sopraccitata “The Cats In Your House” su tutti). Un lavoro di debutto quindi, che fa solo ben sperare per il futuro della band.
Voto:8/10
1 commento:
belli *.*
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