Anticon
Genere: Experimental, IndieTronic, Alternative Rock, Indie, Dub, Hip-Hop, Ambient
Raccomandato Se Vi Piace: Hood, Dosh, Odd Nosdam
Durante “Evil Teeth” ho rischiato di sbrattare per il mal di testa che mi stavano dando tutti quei feedback e fischi vari. Però ecco non da questo posso valutare questo debutto di Bracken, uscito su Anticon come progetto solista di alcuni membri della più famosa band Hood: e non posso valutarlo, soprattutto perché non so bene come inquadrarlo questo “We Know About The Need”. Dentro l’album c’è di tutto, indietronica (“Four Thousand Style”, davvero una bellissima canzone),indie, elettronica, dub (“Back On The Calder Line”), trip-hop (dopotutto i Bracken arrivano da Leeds), hip-hop, ambient e alcuni sprazzi di post-rock e folk che mescolate assieme, creano una situazione a mio parere ambigua. L’intero lavoro ha la capacità di attirarti ma allo stesso tempo farti odiare questi suoni così, a volte cervellotici, a volte sognanti (“Many Horses”) che permeano l’intero lavoro. Non so dirvi, trovo quest’album, abbastanza originale, a cui un ascolto non penso vada negato però io un altro ascolto non riuscirei a concederglielo. Sarebbe troppo per me.Da domani mi do al BVVVVOOODAL.Garantito.
Voto:6/10
Genere: Experimental, IndieTronic, Alternative Rock, Indie, Dub, Hip-Hop, Ambient
Raccomandato Se Vi Piace: Hood, Dosh, Odd Nosdam
Durante “Evil Teeth” ho rischiato di sbrattare per il mal di testa che mi stavano dando tutti quei feedback e fischi vari. Però ecco non da questo posso valutare questo debutto di Bracken, uscito su Anticon come progetto solista di alcuni membri della più famosa band Hood: e non posso valutarlo, soprattutto perché non so bene come inquadrarlo questo “We Know About The Need”. Dentro l’album c’è di tutto, indietronica (“Four Thousand Style”, davvero una bellissima canzone),indie, elettronica, dub (“Back On The Calder Line”), trip-hop (dopotutto i Bracken arrivano da Leeds), hip-hop, ambient e alcuni sprazzi di post-rock e folk che mescolate assieme, creano una situazione a mio parere ambigua. L’intero lavoro ha la capacità di attirarti ma allo stesso tempo farti odiare questi suoni così, a volte cervellotici, a volte sognanti (“Many Horses”) che permeano l’intero lavoro. Non so dirvi, trovo quest’album, abbastanza originale, a cui un ascolto non penso vada negato però io un altro ascolto non riuscirei a concederglielo. Sarebbe troppo per me.Da domani mi do al BVVVVOOODAL.Garantito.
Voto:6/10
2 commenti:
scusa temo di non aver capito bene il genere...
O_______________O
Ho capito, recensisco solo BVOODAL da oggi.
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