venerdì 3 luglio 2009

Recensione "House Of 9"



Con la merdosa ascesa di Grandi Fratelli, Isole dei Famosi e altre stronzate dei piccoli schermi, come poteva il cinema rimanere inerme?
E quindi tac, ecco un altro film europeo che ha come soggetto un reality show.
Nove inetti di estrazione sociale di ogni tipo (una tossica, un prete, un poliziotto, un rapper in erba e altri falliti) si ritrovano in una grande casa vuota dopo essere stati sedati (mah, mi ricorda qualcosa...). Parte un messaggio registrato che dice che ne rimarrà soltanto uno (sempre più originale!), e chi rimane vivo per ultimo si becca una cosa come cinque milioni di sterline o euro o dollari, non mi ricordo.
Il peggio è che si cerca anche di portare alla luce temi sociali tramite i rapporti dei mitici nove, analizzando le eventuali differenze sociali tra i personaggi, e lo si fa con una capacità tale che il Mago Gabriel non saprebbe fare di meglio! Oh certo, il tutto condito da una alquanto dubbia recitazione! Un incrocio europeo mal riuscito tra My Little Eye e Saw II. Capisci dopo sei minuti che hai già visto qualcosa di (troppo) simile, e procedi a guardare il film per inerzia, giusto perchè ormai hai iniziato...

Worst Squallid Moments:
ce ne sono un sacco, tra cui la prima morte del film e il modo in cui avviene;
il tentativo di moralization sul fatto che tutti ricorrono all'alcool quando si manifestano dei problemi, mostrando però come riesce in qualche modo a unire tutti (in più la canzone sotto fa sembrare tutto uno squallido videoclip);
la traduzione in italiano del pezzo del rapper nero.
Una cosa abominevole.

"[...] Io faccio fuori gli sbirri inermi,
sono la rabbia e mi chiamo Al B
e se vinco io mi vedrai in giro con l'Audi TT,
devi uscire con la pistola,
questa è la via ed è la sola [...]"


Voto: 2.5/10
Lo stesso sprecar parole per tale film è un'inutilità estrema, ma siccome sono un personaggio alquanto inutile, tutto ciò è pane per i miei stanchi denti.

5 commenti:

Light ha detto...

grande hai nominato il mago gabriel =D
il pezzo rap sembra invece venire dal repertorio di spitty cash

SensualBoy ha detto...

Non avrei saputo recensirlo meglio questo "film" se così lo possiamo chiamare...regia penosa (come si fa a dare la sensazione di angoscia e chiusura con delle riprese che sembrano quelle della casa della prateria, ampie e rassicuranti?) una sceneggiatura terribile, ma la regia è davvero il peggio del peggio, ho resistito per vederlo fino alla fine sperando che si riprendesse in qualche punto ma purtroppo dopo i primi 5 minuti sarebbe da spegnere e denunciare il produttore per questa roba oscena. Anzi, un pregio ce l'ha questo film: la scarsa regia, con la sceneggiatura zoppicante e la recitazione imprecisa ti fanno davvero irritare. Almeno un sentimento te lo tirano fuori...ovviamente non vale il prezzo del biglietto.

Unknown ha detto...

Fa' cagare, alla fine temevo ripartisse da capo!Uno dei peggiori film della storia.

Unknown ha detto...

... É una cagata pazzesca!! Per non parlare del finale.

Daniel ha detto...

Non ho guardato il finale, ho interrotto il film 20 minuti prima. Tanto sapendo che tutto il cinema o quasi è stato rovinato con il ridicolo femminismo forzato e inserito ovunque, ho immaginato come sarebbe finito. Allora ho cercato su wikipedia il finale prima di vederlo, ho visto che era esattamente quello che mi aspettatavo, quindi me lo sono risparmiato. Voto 0. Ma dico io, un film deve essere imprevedibile, col politically correct hanno rovinato tutto. Avevo evitato tutti i film dal 2010 in poi per questo motivo, ho scelto questo ma è uguale. la prossima volta guarderò i film degli anni '80. è ridicolo. Lei era la più debole, la fanno vincere solo perchè doveva vincere per forza una donna. Non ha proprio senso. Dovevano fare uccidere il poliziotto dal rapper, con la solita storia di fingere di voler evitare stereotipi, ne hanno creati altri. Talmente prevedibili da rendere il cinema spazzatura. Io credo che non siano liberi i registi e scrittori, se tutti i finali sono femministi. Deve esserci una regia dall'alto nel cinema hollywoodiano, che gli dicano se non fai così, non ti produciamo, oppure non fai successo. Una nuova forma di dittatura nell'arte. è il mio personale parere