martedì 9 giugno 2009

White Flight - White Flight

Range Life Records
Genere: Elettronica/Experimental/Indie/Psychedelic
Raccomandato Se Vi Piace:Panda Bear, Animal Collective, Frog Eyes, Rafter, The Popo

Un cruccio mi permane dopo aver sentito questo lavoro.
Perché Justin Roelofs, chitarrista, cantante e principale autore dei The Anniversary, hai deciso di cambiare genere, metterti in proprio e registrare un album di indietronica, decisamente sperimentale e psichedelico, che a me non ha convinto quasi per nulla?
Ovvio che il tuo obiettivo non era compiacermi, però quando crei un album a tratti inconcludente (tranne in brani come “Obsidian”, “Deathhands” e “Superconductor” come questo omonimo lavoro edito per la Range Life Records, e distribuito da quest’anno dalla Saddle Creek (per il fatto che sta diventando una specie di fenomeno underground mediatico che non riesco a capire) la cosa non è che mi compiace più di tanto, avendo comunque ascoltato “Designing By A Nervous Breakdown” o lo split con i Get Up Kids, non ti aspetterai mica una sufficienza vero?
Ecco.
Però tutto ciò è esilarante: “"White Flight" is an assembly of sound vibrations, both electronic and vocal. Justin recorded the sounds shortly after returning from an enlightening exploration of traditional medicinal and hallucinogenic plants in the jungle of Peru. Justin has never performed any of the project's music live and indefinitely left the United States prior to the album's release.” (preso da Wikipedia)
Ahahah…
Voto:5/10

4 commenti:

Laura S. ha detto...

Giuro che quella copertina mi fa saltare gli occhi...Non so perchè...Oww! La mia vista! XO

Valerio Martini ha detto...

No ti ripeto che a quanto sembra quest'album è stato scritto dopo un periodo di scoperta di piante allucinogene del Perù.
Ahah,ancora rido :D

Comunque risalta perchè bianco su bianco fa un effetto sparaflesciante.

Anonimo ha detto...

ma dai Martini?!?!?!?
Addirittura nemmeno la sufficienza.....completamente in disaccordo...
oltretutto i brani che hai citato come gli unici non inconcludenti per me sono i più bruttini del disco..
Come non citare la schizofrenia di "the secret sound", il finale un po' jazz di "timeshaker" per non parlare delle prime tre tracce...scusa per la critica m'ha è da mesi che ti dico di ascoltarlo e poi me lo bistratti così...ehehehe...questione di gusti..
Valerio

Valerio Martini ha detto...

Ovvio che si tratta solamente di questione di gusti :D
Personalmente ho trovato il disco ripetitivo, cosa che comunque, in un genere che non ascolto molto, trovo sia un discreto problema per un ascoltatore neofita.
Poi, ricordavo infatti che ti piaceva tantissimo (anche se ricordo che quando me l'hai fatto sentire non mi era dispiaciuto) ma sul momento non c'ho pensato :D