Genere: Technical Death/Grind
Se vi piacciono: The Red Chord, Dillinger Escape Plan
"Buona" la terza si direbbe, dopo due album veramente inconcludenti, gli Psyopus ci riprovano con questo Odd Senses, platter che riprende quanto lasciato da Our Puzzling Encounters Considered, ossia un metal estremamente frenetico, tecnicissimo e pregno di virtuosismi.
Di gruppi che suonano musica complessa, in ambito metal, ve ne sono miriadi, ma nessuno è come gli Psyopus, mentre le altre band mettono al servizio del pezzo la loro tecnica, i nostry Psyopus fanno questo: Mettono la tecnica e basta.
Caratteristica principale del gruppo statunitense è infatti quella di non avere assolutamente una struttura-canzone lineare, anzi non cel'hanno proprio, rendendo l'ascolto già di per sè difficile praticamente una tortura.
Se non bastasse, aggiungete a questo i nuovi campionamenti sovrapposti di voci recitanti o urlanti in loop estremi e le solite chitarre fischianti a distruggere la vostra membrana timpanica, insieme a una batteria da urlo ma al tempo stesso inseguibile tanto repentini e frequenti sono i cambi di tempo.
Insomma, poco si salva in questo cd, alcuni riff e tecnicismi sono senz'altro ottimi, ma la sensazione finale è che gli Psyopus suonano solo per mostrare i loro numeri e senza badare a un minimo di decenza musicale, la sperimentazione e l'estrosismo sono un ottima cosa, ma qua, a tratti, si parla di casino puro.
Voto: 5.5
mercoledì 11 marzo 2009
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