venerdì 23 aprile 2010

Anberlin - Cities


Tooth And Nail Records

Genere:Emo-Rock

Raccomandato Se Vi Piace: The Juliana Theory, Copeland, Armor For Sleep

E’ un mio modesto parere quindi prendetelo con le pinze, ma secondo me gli Anberlin sono uno di quei pochi gruppi (assime ai primi The Early November, ai primi Copeland, ai Mae e a pochissimi altri) ad aver aggiunto alla perfezione la componente emo ad uno stile musicale moderno e molto alternative mainstream che tanto piace agli americani. Detto questo, si capisce che sto facendo uno sforzo immane a parlare oggettivamente di questo “Cities” della band capitanata da Stephen Christian, avendo amato alla follia i due precedenti lavori. Ho nominato tra le righe “Blueprints for the black Market” e “Never Take Friendship Personal” perchè questo disco, l’ultimo per la cristiana Tooth And Nail, è una perfetta summa tra la solarità del primo album e l’aggressività del secondo: il tutto si riflette poi in una serie di pezzi, che possono essere classificati come nuovi classici da parte della band. Partendo da “Adelaide”, il singolo poppy in pieno stile Anberlin con tanto di synth ogni tanto a punteggiare l’eccellente lavoro in sede di produzione dei brani, passando un attimo per la new wave degli anni 80 (in realtà ricordano terribilmente gli Action Action) con “There Is No Mathematics To Love And Loss” per concludere con la deflagrante “*fin”, il cui coro finale mi fa tornare alla mente la conclusione di “The Ugly Organ” dei Cursive, il disco degli Anberlin non ha mai un attimo di fiacca. “Cities” ha appunto questo pregio di non stancare mai per tutta la durata del lavoro, nonostante non si trovi una vera e propria evoluzione del suono del gruppo ma quantomeno un lavoro di cesellamento in fase compositiva e soprattutto di produzione che lo rendono uno dei migliori dischi della band e sicuramente uno dei migliori nel suo genere. Assolutamente da provare per chi non li ha nemmeno mai sentiti nominare.

Voto:8,5/10

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho conosciuto quest'album grazie al megha e si, concordo in pieno con la recensione e con il voto...uno splendido lavoro, anche per uno che non è un fan accanito dell'emo...secondo me però il brano più riuscito dell' album è "Godspeed"...

Ale

Valerio Martini ha detto...

Mmm, dici?
Secondo me il brano migliore è "Adelaide".
Ammazza, al Megha piacevano gli Anberlin?