Fat Wreck Chords
Genere: Emo-Punk/Pop-Punk/Hardcore Melodico
Raccomandato Se Vi Piace: Latterman, The Falcon, The Lawrence Arms, The Loved Ones
Devo dire che comunque la Fat Wreck sta ancora reggendo bene il periodo di effettivo calo totale di interesse nei confronti del punk, soprattutto quello melodico, solare e californiano che ha contribuito a creare l’etichetta di Fat Mike. Oltre alle cariatidi solite come NOFX, Lagwagon e Strung Out (i quali continuano a sfornare album sempre migliori) troviamo nel roster anche dei (quasi) ragazzini come gli Smoke Or Fire, conosciuti già come Jericho e Jericho RVA, che con questo “This Sinking Ship” sono giunti al secondo album con il nuovo monicker e sull’etichetta più importante per questo genere musicale (la Epitaph con l’apertura totale, non va nemmeno più contata). Il lavoro si lascia ascoltare abbastanza gradevolmente, lasciando praticamente intatta la formula di melodia e ruvidezza che li hanno portati, con il precedente “Above The City”, a farsi conoscere dalle riviste di settore e dai fan di genere in particolare ma senza aggiungere nulla di nuovo o di particolarmente innovativo in questo campo specifico. C’è però da dire che canzoni come “The Patty Hearst Syndrome”, “Life Imitating Arts” e “Cars” hanno un loro, efficacissimo, perché. Come ascolto molto easy, direi che è perfetto.
Voto:6,5/10
Genere: Emo-Punk/Pop-Punk/Hardcore Melodico
Raccomandato Se Vi Piace: Latterman, The Falcon, The Lawrence Arms, The Loved Ones
Devo dire che comunque la Fat Wreck sta ancora reggendo bene il periodo di effettivo calo totale di interesse nei confronti del punk, soprattutto quello melodico, solare e californiano che ha contribuito a creare l’etichetta di Fat Mike. Oltre alle cariatidi solite come NOFX, Lagwagon e Strung Out (i quali continuano a sfornare album sempre migliori) troviamo nel roster anche dei (quasi) ragazzini come gli Smoke Or Fire, conosciuti già come Jericho e Jericho RVA, che con questo “This Sinking Ship” sono giunti al secondo album con il nuovo monicker e sull’etichetta più importante per questo genere musicale (la Epitaph con l’apertura totale, non va nemmeno più contata). Il lavoro si lascia ascoltare abbastanza gradevolmente, lasciando praticamente intatta la formula di melodia e ruvidezza che li hanno portati, con il precedente “Above The City”, a farsi conoscere dalle riviste di settore e dai fan di genere in particolare ma senza aggiungere nulla di nuovo o di particolarmente innovativo in questo campo specifico. C’è però da dire che canzoni come “The Patty Hearst Syndrome”, “Life Imitating Arts” e “Cars” hanno un loro, efficacissimo, perché. Come ascolto molto easy, direi che è perfetto.
Voto:6,5/10
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