Genere: Ambient/Minimalista/Post-Rock/Shoegaze
Raccomandato Se Vi Piace: Mono, Stars Of The Lid, Mogwai, The Album Leaf
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Ascoltare “Copia” è un vero e proprio viaggio: qualunque canzone è stata creata apposta per scatenare un determinato pensiero, una sensazione precisa, un ricordo dolce quanto etereo. Il compositore Matthew Robert Cooper, con l’aiuto di drones e pianoforti, riesce a raggiungere un livello di intensa evanescenza che raramente mi è capitato di ascoltare. In effetti chiudendo gli occhi, riesco a passare dall’interno di un treno in corsa lungo la ferrovia norvegese, con i pini che mi scorrono davanti creando quell’effetto verde scuro incantevole (“Amreik”), al pensare alle gioie della vita, a quello che uno può sperare dal futuro (“Prelude For Time Feelers”), ad una cenetta a lume di candela con tanto di passeggiata notturna in silenzio, godendo di quegli attimi che si allungano verso l’eternità per rimanere impressi, stile vecchie polaroid, sfocati ed pallidi con quella punta deliziosa di malinconia, nella nostra memoria (“Radio Ballet”) o solamente ad un lieve senso di inquietudine (“Reciting The Airships”). “Copia” è un disco dedicato a chi è sensibile, a chi vuole godersi un esperienza catartica, chiudendo gli occhi ed immaginando soltanto ciò che la mente ci conduce a vedere e a chi vuole godersi un disco in piena notte, sorseggiando due dita di whiskey, riflettendo sulla sua vita, come ogni film americano che si rispetti, ci ha indotto a pensare.
Voto:8/10
2 commenti:
Lo ascolterò appena riesco a scaricarmelo **
Questo è decisamente un bel lavoro.
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